VICENZA: uccide il cane a calci nel parcheggio del supermercato. La proprietaria lo cita e lui in tribunale spiega le motivazioni del terribile gesto, il giudice gli da ragione.

Il tutto si svolge nel Giugno 2016 nel parcheggio di un centro commerciale di Vicenza o periferia.  I protagonisti sono un signore serbo con il bambino di cinque anni e una signora quarantaduenne del posto con il suo cane Tobia.

Tobia, cagnolino di piccola taglia, sembra sia apparso all’improvviso e abbia sferrato un morso al polpaccio dell bambino, il padre lo prende a calcioni nel corpo almeno due volte, inizia una discussione con la signora che aveva perso di vista il cane mentre riponeva la spesa in auto. I due si scambiano i numeri ma, a quanto pare, l’unico che finisce in clinica sembra sia il cane. Tobia morirà venti giorni dopo quel terribile giorno, le cure non serviranno a salvare la sua vita. Una lenta agonia dovuta alle lesioni gravissime, l’amore dei proprietari e la bravura dei medici non sono bastate, i calci sferrati con violenza hanno avuto l’effetto sperato. l’hanno ucciso!

La signora denuncia il padre del bambino per maltrattamenti aggravati, l’uomo, a sua volta porta in tribunale la giustificazione della legittima difesa. Ora quanto questo cagnolino possa essersi rivelato pericoloso è difficile da dire, difficile giudicare la situazione non avendo altro che queste informazioni. Certo che il giudice ha accettato la giustificazione dell’uomo, ritenendo la morte di Tobia giusta perché lui ha aggredito il piccolo. La signora avrebbe dovuto avere al guinzaglio il suo cane, questo è sicuro, ma era necessaria tanta violenza con un cagnolino do pochi chili?

Forse la cosa più logica e normale era prendere in braccio il bambino, viste le mini dimensioni dell’aggressore, ma si sa, sferrare calci ai cani è usanza comune! Di questo passo, far considerare i cani esseri meritevoli di rispetto e diritti, sarà sempre più difficile!

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