Tragedia di Mascalucia. L’esperto: “I cani non impazziscono all’improvviso”

Torniamo alla notizia che ha scosso il nostro paese il giorno dopo ferragosto e che ci ha costretti a riflettere su alcune cose che, forse, davamo per scontate. Stiamo parlando di nuovo della tragedia di Mascalucia e di Giorgio, il bimbo di un anno e mezzo che è stato morso dai due cani di famiglia.

A distanza di poche ore dalla disgrazia, i media nazionali (inclusi noi, che abbiamo ripreso le notizie diffuse dai giornali locali) si sono scatenati affermando che il bimbo si trovasse solo nel giardino insieme ai due cani mentre la mamma era dentro casa. Le notizie sono trapelate da fonti non ufficiali perché l’unica che avrebbe potuto raccontare come sono andati veramente i fatti  (la mamma) era in stato di shock.

In più, la donna si è avvalsa della facoltà di non rispondere e questo ha scatenato un’altra ondata di polemiche. Oggi, invece, ci sono stati alcuni sviluppi che vogliamo comunicarvi. La donna, dopo essersi ripresa dallo shock iniziale, ha raccontato che il figlio stava con lei nel giardino e che un solo cane era libero in quel momento, il maschio di 3 anni.

Noi non possiamo sapere qual’è la verità perché questo è un compito che spetta alla procura. Ma abbiamo chiesto a un esperto in psicologia canina se fosse possibile che i due dogo argentini della famiglia abbiano perso improvvisamente la ragione.

A parlare è Massimo Perla, il responsabile nazionale del Settore cinofilia di Csen. Massimo afferma che i cani non impazziscono all’improvviso. Qualsiasi cane, prima di perdere la ragione, manda dei segnali che sono difficili da ignorare. Poi aggiunge che i cani, di qualsiasi razza siano, devono essere educati.

Per avere un cane equilibrato bisogna farlo socializzare con gli altri cani e, cosa fondamentale specialmente se ci sono bambini in famiglia, deve imparare a rapportarsi alle persone. Secondo il suo parere i due dogo argentini che si sono resi protagonisti della tragedia nel Catanese probabilmente non avevano mai socializzato con il bambino.

Massimo afferma che i bambini, in particolare quelli molto piccoli, possono essere goffi, fare dei movimenti bruschi. Un cane non abituato a tutto questo può reagire in maniera aggressiva. In questo caso, anche, un grido del bimbo può aver scatenato la reazione dei due dogo argentini.

Un’altra cosa che vogliamo chiarire senza fare polemiche è la foto dei due cani rinchiusi in un box. Molti hanno commentato che i cani erano tenuti in cattive condizioni. Non possiamo sapere come vivevano i cani ma le foto che hanno fatto il giro del web sono state, probabilmente, scattate dopo l’aggressione. I cani sono sporchi, probabilmente di sangue, ed essendo considerati pericolosi, sono in isolamento si trovano in un canile privato convenzionato con il comune, come è stato disposto dal vicesindaco in accordo con la Procura e con l’Asp di Catania.

Comunque adesso dovremo lasciare la giustizia fare il suo corso. Ci auguriamo, però, che non venga data la colpa ai cani solo perché appartenenti a una razza considerata “pericolosa”. Fino a prova contraria, l’unico animale pericoloso si è dimostrato l’essere umano.

E se pensate che i due dogo argentini non devono essere abbattuti, firmate la petizione che troverete cliccando QUI. Le firme saranno consegnate all’Asp di Catania.

Ecco le dichiarazioni di Fabio Cantarella, il vicesindaco di Mascalucia, che parla in veste di avvocato della madre del piccolo Giorgio.

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