Traffico illegale di cani, La Forestale sequestra 229 cani “ibridi” potenzialmente pericolosi. Sono in atto perquisizioni in tutta Italia. Fino ad ora sono stati denunciati 8 allevatori

Come sempre, quando l’uomo si crede un Dio e cerca di intervenire e modificare la natura, viene sconvolto il precario equilibrio tra le varie specie e vengono generate nuove razze con difetti genetici gravi o animali potenzialmente pericolosi.

La Guardia Forestale è riuscita a stroncare un traffico illegale di cani ibridi. Ieri, 14 gennaio 2017, a Serramazzoni (Modena), sono stati messi in atto i primi sequestri e denunciati i primi allevatori.

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Nel corso di un operazione che si è svolta al livello nazionale e che è stata coordinata dalla procura di Modena (e dal pm Francesca Graziano), il Servizio CITES di Roma del Comando unità tutela forestale ambientale ed agroalimentare dei Carabinieri (Cutfaa) ha smascherato questo traffico illegale di cani ibridi.

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Per quello che riguarda l’allevamento di Serramazzoni, sono già indagati i gestori, marito e moglie. I cani venivano incrociati con lupi e i cuccioli ricevevano pedigree falsi. In pratica, venivano catturati dei lupi selvatici (Canis lupus) provenienti dai paesi scandinavi, dalla zona dei Carpazi e dal Nord America che gli allevatori incrociavano con cani-lupo Cecoslovacco. Tutto ciò veniva fatto per ottenere un nuovo patrimonio genetico, in grado di generare esemplari bellissimi e più resistenti alle malformazioni ossee o ad altre disfunzioni.

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I cuccioli ottenuti così venivano venduti a prezzi da capogiro a cittadini ignari. Il problema di questi animali è che, essendo discendenti diretti da animali selvaggi, conservano i loro istinti primordiali e possono essere potenzialmente pericolosi. Oltre a costituire una violazione dei disciplinari stabiliti dall’Enci (l’ente Nazionale della Cinofilia Italiana) questi cani potrebbero comunque trasformarsi in arme letali se dovessero capitare nelle mani sbagliate. In aggiunta i proprietari non erano a corrente della loro provenienza e non conoscevano i rischi che correvano.

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Nelle operazioni, che si sono concluse con il sequestro di 229 esemplari, svoltesi sul territorio di 54 provincie, sono stati coinvolti 200 proprietari che avevano acquistato questi cani. Fortunatamente la legge tutelerà il benessere di questi animali, tenendo conto del forte legame di affezione creatosi tra i proprietari e i cani. Per questa ragione i cani sequestrati sono comunque stati affidati ai loro proprietari con i quali continueranno a vivere.

Noi seguiremo con attenzione l’intera vicenda e vi terremo aggiornati sugli sviluppi.

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