“Questa foto spettrale mi tormenterà per sempre. Mostra una cagnolina che sta camminando nel braccio della morte. Non so perché l’ho scattata ma so che se una sola persona, guardandola, deciderà di non abbandonare il suo cane, la sua morte avrà un senso”

È natale e oggi migliaia di cani si svegliano nelle loro gabbie dei canili. Molti di loro non sanno che oggi sarà il loro ultimo giorno. Non volete sentirle queste cose nel giorno di Natale? Pensate a quei cani che farebbero di tutto per non morire nel giorno di Natale.

“Ognuno di questi cani ha una storia alle spalle. Sono molto diversi da loro ma quello che li accomuna è il fatto di essere finiti nella gabbia di un canile e di dover fare quell’ultima passeggiata finale: non voluti e non amati. 

Nei canili degli Stati Uniti d’America vengono soppressi circa 1.200.000 di cani ogni anno. Ma nonostante sia un numero enorme, non mi fa male quanto riesce a farmi male questa fotografia spettrale.”

Pat Gregoire

A dire queste parole e Pat Gregoire, una volontaria che lavora presso il Baldwin Park Animal Shelter, un canile di Los Angeles. La donna fotografa i cani ospitati nel canile e li condivide sui social media, cercando di trovare loro una casa. Qualche anno fa la donna ha deciso di arrivare in canile prima dell’apertura al pubblico. Ed è stato proprio in quelle ore che è riuscita a catturare con la sua macchina fotografica un momento che si ripete più volte al giorno, tutti i giorni ma che non viene mai mostrato al pubblico.

“Mi ero appena fermata per accarezzare questa cagnolina molto dolce e calma quando un funzionario del canile è arrivato e l’ha fatta uscire. «Dove la porti», l’ho domandato. Mi ha guardato e mi ha risposto: «La porto dietro». La sua risposta è stata come una coltellata per me. Sapevo cosa significasse. La portava nella stanza che le persone non vedono mai… ma che i cani conoscono bene”

La cagnolina non ha opposto resistenza. L’ha seguito camminando piano come se sapesse dove andava. Ed è stata questa sua tranquillità che ha colpito Gregoire.

“Non so perché ho fatto quella foto. Immagino perché quel cane contava qualcosa per me, anche se non contava nulla per il mondo intero”

La donna ha pensato che a quella cagnolina le è stata tolta la vita ma che il suo nome e la sua storia non dovevano sparire con lei e, da allora, ha fatto di tutto per assicurarsi che altre vite e altre storie non vengano dimenticate.

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