Potevo farti vivere e provare a salvarti ma non te lo meritavi. Ecco perché ho scelto di lasciarti andare

Un uomo di nome Tom Keeler decide di condividere con il mondo intero il suo ricordo di Bear, il suo golden retriever, e noi abbiamo voluto leggere le sue parole perché pensiamo che molti di voi hanno provato questo dolore.

“Qualche anno fa, (09/12/2013), Bear ci ha lasciato all’età di 10 anni. Una settimana prima avevo capito che qualcosa andava male. Nessuno mi credeva ma io me lo sentivo dentro. È pure caduto mentre giocavamo nel cortile 3 giorni prima. Mi si è spezzato il cuore vedendolo mentre cercava di alzarsi per non farmi capire che stava male.”

“Poi, quella fredda domenica, ha cominciato ad avere problemi di respirazione. L’ho avvolto nella sua coperta e sono corso dal veterinario. Prima di uscire di casa, però, ho preso la sua bandana preferita… era al bagno nel cesto della biancheria da lavare… così, in caso servisse. All’ospedale l’hanno messo all’interno di un macchinario, per aiutarlo a respirare. Era così arrabbiato con me ma il veterinario mi ha permesso di rimanere con lui mentre lo preparava per l’intervento.”

“Mentre lo stavano operando io ho dovuto aspettare fuori. Per terra, tra le mie gambe, si era formata una pozzanghera di lacrime perché dentro di me sapevo che quella sarebbe stata la sua ultima notte. Dopo un ora il veterinario è uscito e mi ha detto che Bear aveva i polmoni pieni di liquido e che si trattava di tumore… e di una forma molto aggressiva. Li avevano tolto 1,5 litri di liquido ma c’era altro ancora da togliere.”

“Mi ha dato 2 opzioni. Una era tenerlo attaccato ai macchinari che lo aiutavano a respirare mentre riuscivano a capire che tipo di tumore era. In seguito mi avrebbe proposto la chemio-terapia ma era molto titubante sulla guarigione.La seconda opzione era quella di lasciarlo andare.”

“Non ho esitato. Bear mi aveva regalato 10 anni di amicizia, lealtà, avventure, compagnia e amore incondizionato. Non avevo nessuna intenzione di trascinare e allungare le sue sofferenze solo per averlo con me qualche altra settimana. Mi sono seduto accanto a lui e mentre il veterinario preparava la puntura letale le ho tenuto la zampa e l’ho accarezzato.”

“Sono stato accanto a lui fino alla fine. Ho continuato a parlargli e accarezzarlo. L’ho tenuto tra le mie braccia e l’ho fatto dondolare leggermente, per aiutarlo ad addormentarsi. Gli ho parlato dei posti in cui siamo stato… lui è sempre stato bravo ad ascoltarmi. Ho messo accanto a lui la sua bandana preferita.”

“Gli avevo promesso di stargli vicino fino all’ultimo secondo. Il cuore mi si stava spezzando in mille pezzi ma una promessa è una promessa e ho dovuto essere forte per lui. 

 

 

R.I.P. Bear… amavo le macchie che avevi sulla lingua. Mi manchi amore mio… aspettami sul ponte dell’arcobaleno.”

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