Quando il nostro animale malato soffre, è giusta l’eutanasia?

Per coloro che amano i propri animali, qualche volta si presentano delle situazioni che nessuno vorrebbe affrontare. Ci sono conflitti con la morale che portanodolore e indecisione e a cui non è facile dare delle risposte. E’ giusto praticare l’eutanasia quando abbiamo un animale gravemente malato?
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Ci tengo a precisare che in questo argomento manterrà un atteggiamento neutrale anche se essendo animalista è facile capire da quale parte sono.
Spesso un animale diventa un membro della famiglia, ci si affeziona come se fosse un bambino, lo si conosce talmente tanto bene che ci sembra di capire anche cosa sta pensando. E’ sempre triste pensare di mettere fine a una vita ma se quella vita diventa sofferenza, sia per gli animali che per le persone che devono accudire il malato, diventerà secondo alcuni l’unica soluzione. Immaginare il momento in cui quel cane o quel gatto, deve oltrepassare il ponte, ci sembra di procurare più sofferenza a noi che all’animale. La tecnica del dolce sonno è indolore, si passa da una anestesia alla mortema in realtà, quell’anima non morirà ma andrà a correre nei prati del paradiso insieme a tutti gli altri animali che lo hanno preceduto, compreso mucche, maiali, cavalli, gatti e conigli e persino i polli. 
L’eutanasia, oggi non comporta alcuna sofferenza o stress per l’animale e si pratica solo in casi veramente disperati, cioè quando l’animale soffre moltissimo e quando non esistono cure per riuscire a salvarlo. Non bisogna essere frettolosi nel cercare il momento giusto, ogni cosa ha bisogno dei suoi tempi.
Purtroppo alcune decisioni le dobbiamo prendere noi, un cane o un gatto non vi chiederà mai di addormentarsi per sempre, anzi, spesso, prorpio mentre si avvicinano ai momenti cruciali, diventano più attivi e ci sembrano riprendersi. 
https://www.youtube.com/watch?v=SwQArWqCcso
 
La sofferenza porta dolore, ma in tutta sincerità non so se sceglierei la strada del dolce sonno, in vita mia mi è capitato solo una volta, trovai un gattino che era in coma ma ancora vivo, che aveva 3/4 del corpo in cancrena, in quel caso, davvero non ci sarebbero potute essere soluzioni e ne alternative o calmanti per fermare il dolore. Spero di non dovere mai più prendere una decisione simile. 
 
 

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