I nostri gatti soffrono di stress, ansia e depressione quando qualcuno viene a mancare. Non bisogna sottovalutare la cosa, la morte di un famigliare può innescare un meccanismo pericoloso.

I gatti sono animali estremamente sensibili. Riescono a capire il nostro stato d’animo e quando siamo giù di morale sono sempre pronti a starci vicino. Ma cosa succede se sono loro ad essere tristi? Anche il peloso più pimpante infatti, soffre moltissimo per la mancanza di una presenza a cui è abituato. Non è accertato scientificamente che i gatti capiscano il concetto di morte o di abbandono, ma non ci vuole uno studio certificato per capire che la perdita fisica di qualcuno che faceva parte del loro mondo ed ora non più, può provocare stress, ansia e depressione ai nostri amati amici a 4 zampe.

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La morte di un membro della famiglia, che sia esso umano o animale, può innescare nel gatto la sensazione di aver perso un punto fisso. Questo stato d’animo in realtà non nasce necessariamente solo in seguito ad una morte. Può manifestarsi, infatti, anche quando un membro umano della famiglia si trasferisce altrove, magari in seguito ad un divorzio o per necessità lavorative o anche solo temporaneamente per una vacanza o per un viaggio d’affari.

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Quando si verificano queste situazioni il gatto per prima cosa comincia a vagare per la casa per giorni, come a cercare la persona o l’animale che non c’è più. Col passare del tempo, se vede che le condizioni non cambiano e che coloro che sta aspettando non tornano, può cominciare a impigrirsi. Il peloso perde la voglia di giocare, tende ad isolarsi, a dormire sempre e soprattutto, nei casi più gravi, perde l’appetito.

I gatti si stressano quando qualcuno è mancante

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Bisogna stare molto attenti che le sue condizioni non peggiorino e magari si ammali. La soluzione migliore per la depressione e lo stress in questi casi sembra essere l’introduzione in casa di un nuovo membro della famiglia, anche un altro pelosino, che magari con il suo amore attiri l’attenzione e lo faccia reagire. Nel caso in cui questo non sia possibile, bisogna distrarlo continuamente con nuovi giochi e con tante tante coccole. Che dire? In fondo non sono poi così diversi da noi!

E voi che ne pensate? Raccontateci le vostre esperienze.

 

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