Non ho niente, mi è rimasto solo lui e adesso me l’hanno tolto. La scusa? Dicono che il mio cane sia un arma! Adesso è rinchiuso nel canile municipale. Aiutatemi a riavere il mio migliore amico. Le parole strazianti di Paolo Beber, il senzatetto di Trento ci hanno commosso fino alle lacrime

Questa storia ci ha fatto molto indignare e per questa ragione abbiamo deciso di raccontarvela. Non ci sembra giusto che a un uomo che non ha più nulla venga tolta l’unica cosa che lo aiuta a tirare avanti: il suo cane.

Il protagonista della nostra storia è Paolo Beber, un ex-senzatetto che conosciamo già per il suo carattere battagliero e determinato. L’uomo aveva difeso i suoi diritti in passato e si era fatto rispettare. Ha un profilo Facebook che usa per tenere i suoi sostenitori al corrente con quello che gli succede e dove ha raccontato anche la vicenda del cane.

Paolo aveva un amico a 4 zampe di nome Orso, un bellissimo rottweiller di 4 anni che amava molto e che gli rendeva la vita più bella solo con la sua presenza. Dico “aveva” perché adesso Orso, il suo cane, gli è stato sequestrato e si trova nel canile municipale di Trento. Le forze dell’ordine hanno dovuto sequestrare il cane in seguito a una denuncia di una persona che ha detto che il cane era una potenziale arma che Paolo avrebbe potuto usare.

E per un “sarebbe” e un “potrebbe”, Orso è stato strappato dalle braccia del suo proprietario e rinchiuso in un canile in attesa di approfondimenti da parte dei giudici. Matteo Pallanch, l’avvocato di Paolo, ha detto che l’uomo è disperato e che al telefono piangeva perché il cane è tutto quello che ha, è la sua famiglia.

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Tutto è partito da un litigio avvenuto a marzo. Dei rappresentanti delle forze dell’ordine stavano controllando 2 donne e Paolo, che si trovava li per caso, si era fermato, curioso di sapere cosa fosse successo. C’è stato uno scambio di parole tra lui e le donne. Le due signore hanno poi dichiarato che Paolo avrebbe minacciato di sguinzagliare Orso contro di loro ma di fatto questo non è accaduto.

In base a questa loro dichiarazione “minacciosa” i giudici hanno disposto il sequestro del cane che avrebbe potuto essere usato come un’arma. L’avvocato di Paolo sottolinea che adesso l’uomo non è più un senzatetto perché abita presso una casa Itea.

Paolo ha chiesto aiuto a tutti i suoi sostenitori sulla sua pagina Facebook, invitandoli tutti alla Bolghera. Solo che sembra che poi l’uomo non è rimasto molto alla Bolghera, andando via e rinchiudendosi dentro al sua abitazione.

Prima di Orso Paolo ha avuto un altro amico a 4 zampe: si chiamava Onny ed è morto quando aveva 13 anni.

Diffondete la sua storia: aiutiamo Paolo ad avere indietro Orso!

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