“Non è colpa mia se sono un pitbull. Il mio amico umano mi ha portato in canile… non ha avuto un’altra scelta. Voglio che si sappia che lui non è un cattivo padrone e che io l’ho amato tanto. Adesso lui piange la fuori e io piango qui dentro, da dietro le sbarre. Vi prego non lasciatemi qui da solo…”

Queste parole sono state scritte dai volontari del rifugio Rockstar Rescue per cercare di salvare Max, un pitbull che rischiava la soppressione. La sua unica colpa? Essere un pitbull, una razza considerata pericolosa.

“Non è colpa mia se sono un pitbull. Il mio amico umano mi ha portato in canile… non ha avuto un’altra scelta. Voglio che si sappia che lui non è un cattivo padrone e che io l’ho amato tanto. Adesso lui piange la fuori e io piango qui dentro, da dietro le sbarre perché sappiamo entrambi che morirò. Vi prego non lasciatemi qui da solo…”

La sua storia è terribile e ha dell’incredibile. Lui non ha fatto nulla di male. È solo un cucciolone di 5 anni, allegro e dolce che ama le coccole. Purtroppo, però, il su proprietario è un ragazzo giovane che abita in una città texana dove da poco è stata promulgata una nuova legge che vieta agli abitanti di avere cani appartenenti a razze pericolose. Tra queste razze rientrano i pitbull, i lupi ibridi e chow chow.

Il proprietario di Max ha ricevuto una lettera in cui gli veniva richiesto di cedere Max al canile. Gli hanno dato pochi giorni per trovare un adottante in un altro stato ma nessuno si è fatto avanti. Il ragazzo non ha avuto scelta… era troppo giovane per cambiare casa e l’alternativa era farselo sequestrare dalle autorità.

L’ha portato dunque in canile… ma la cosa peggiore era che a Houston non ci sono canili che non praticano l’eutanasia quindo Max era condannato a morte. E questo il suo proprietario lo sapeva. Ecco perché non riusciva a smettere di piangere. Sapeva di firmare, in questo modo, la condanna a morte del suo migliore amico con il quale aveva passato 5 anni di vita.

Lui cercava di tranquillizzarlo ma stava piangendo anche lui. Faceva fatica a stare in piedi. Barcollava e sembrava come in trance… mentre aspettava il suo turno per firmare i documenti che li avrebbero tolto Max per sempre.

I volontari del canile gli hanno scattato una foto… un’ultima foto con il suo cane. Max non sapeva quello che stava per succedergli. In canile, però, ha capito di aver perso il suo amico umano e ha cominciato a piangere… i suoi lamenti erano strazianti. Ti bucavano il cuore e ti bruciavano l’anima.

Fortunatamente per lui si sono mossi i volontari di Rockstar Rescue che hanno realizzato questo video per cercare di trovargli una casa… e ci sono riusciti. Max è stato adottato da una famiglia che vive in un altro stato dove non ci sono queste leggi assurde. Appena potrà, il suo ex proprietario potrà andare a trovarlo…

Una storia finita bene per Max… ma che spesso, troppo spesso, finisce male per gli altri come lui.

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