Nessuno le credeva quando lei raccontava cosa faceva la sua cagnolina…o meglio cosa diceva. Sicura che la sua pelosetta non le avrebbe fatto fare brutta figura ha lasciato accese le telecamere e ci ha regalato questa chicca….

Quando questa cagnolona è arrivata al rifugio si è mostrata socievole da subito. Non aveva paura delle ragazze e quando loro si avvicinavano lei si mostrava contenta e scodinzolava a tutti i volontari. Sembrava non avere un preferito, dispensava leccatine a tutti. Probabilmente era stata amata dalla sua famiglia precedente e non avendo conosciuto le botte si fidava degli umani.Un giorno, una delle ragazze ha fatto un po di carezze a Nadine, così l’hanno chiamata la pelosetta, subito ha sentito quel particolare rantolio…

Ha insistito e di nuovo lo rifaceva..Quando ha capito che era di conseguenza alle carezze, che più la accarezzava più lo faceva…beh allora solo risate a crepapelle per la ragazza. Nei giorni seguenti la giovane raccontava al resto del gruppo della strana cosa e gli altri la deridevano dicendo che non era possibile perché quelle cose i cani non le fanno. Dopo un paio di volte, la donna ha chiamato i ragazzi, chiedendo di riprendere con il cellulare tutta la scena cosi da dimostrare a tutti che non raccontava bugie e che Nadine probabilmente non era un cane qualsiasi…Cominciano le carezze e dopo poco ecco partire l’ugola d’oro della cagnolina. Più le carezze aumentavano più la “canzone” incantava i presenti.

Il video girato è finito sul web affascinando animalisti e non. Sono pochi secondi ma così carini che lasceranno inevitabilmente un sorriso in ognuno di voi. In tempi dove si sentono sempre più cattiverie verso i nostri amici a 4 zampe sono queste le scene che ci rincuorano. Vi lascio a Nadin e alle sue belle parole, se volte condividete con i vostri amici, regalerete un sorriso anche a loro. Noi ancora stiamo ridendo!

Condividete con i vostri amici, l’amore cambia ogni realtà, un grazie sempre più forte a questi splendidi angeli che dedicano le loro giornate ai pelosi meno fortunati.

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