Cucciolo di presbite dorato emette dei gridi per “svegliare” la madre morta in un incidente (VIDEO)

Il video di un piccolo presbite dorato è diventato virale per la scena struggente in cui è sfortunato protagonista. Il piccolo, infatti, si trova vicino alla madre stesa sull’asfalto, deceduta, e non la abbandona emettendo dei suoni che comunicano il suo dolore.

Il presbite dorato di Gee (anche solo presbite o langur dorato) è una scimmia del Vecchio Mondo diffusa in una piccola area dell’Assam Occidentale, in India, e nelle adiacenti colline ai piedi dei Monti Neri del Bhutan. Inoltre è una delle specie di primati più minacciate dell’India, oltre che una di quelle con l’aspetto più singolare e affascinante.

La madre del piccolo presbite dorato è morta per colpa di un incidente stradale. Nel video si vede una folla di persone intorno a questa scena straziante. Il piccolo primate di questa specie – ricordiamolo – a rischio di sparire dalla faccia della Terra, stringe il corpo della madre. Emette dei suoni in direzione delle persone intorno alla scena e poi torna ad abbracciare la mamma scimmia sull’asfalto.

presbite dorato cucciolo scimmia

Siamo proprio ad Assam, in India, dove vive una preziosa popolazione di circa 60 presbiti dorati di Gee. Il pelo di questi animali brilla sotto il sole, dando orgoglio al nome scientifico che questi animali portano, naturalmente, per l’uomo. 

L’erosione degli habitat naturali degli animali è plasticamente rappresentata da come il contatto e la vicinanza tra uomo e animale sia frutto di incidenti simili. Probabilmente il piccolo presbite dorato sta urlando per chiamare la madre, per svegliarla. Potrebbe trattarsi anche di un richiamo di aiuto nei confronti di coloro che sono intorno al cucciolo. Il cambiamento della madre, il passaggio dalla vita alla morte è immediatamente percepito dal cucciolo che deve capire quale dramma si sta presentando a lui.

Questa specie è davvero sui generis anche nel modo in cui riescono a vivere e in quale luogo. Il loro habitat si estende per appena 30 mila chilometri quadrati, gran parte dei quali frammentati a “colonizzati” dall’uomo. Si tratta di un’area ben precisa circondata da quattro confini naturali. A sud il fiume Brahmaputra, a est il fiume Manas, a ovest il fiume Sankosh e a nord dalle Montagne Nere del Bhutan. È proprio questa sorta di isolamento, ormai distrutto, ad aver preservato questa specie e averla differenziata molto dalle altre.

L’episodio immortalato nel video è sintomatico di un’emergenza che sta colpendo duramente questa specie. Gli spostamenti possono finire in modo drammatico, proprio per quell’habitat perduto e quella eccessiva e dannosa vicinanza uomo-animale (in questo caso impropria). Negli ultimi 30 anni si è visto un decremento del 30% delle popolazioni di questa specie e si prevede che diminuirà ulteriormente nel prossimo futuro.

Il grido del piccolo presbite nei confronti della madre diventa il grido di un’intera specie minacciata. Non è una priorità indiana quella di proteggere questa popolazione e garantire l’habitat di questi animali evitando la massiccia urbanizzazione. Il piccolo rimarrà senza madre e, forse, anche senza futuro.

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