GIUSTIZIA FATTA: Seppellì la sua Athena viva con un peso al collo per non farla liberare. Doveva morire lentamente, secondo lui! In aula un testimone lo inchioda e il giudice lo condanna con gran piacere!

Siamo a Carrières-sur-Seine, a ovest di Parigi. Un pomeriggio di Agosto 2015 un ragazzo di 21 anni deve essere impazzito. Ha seppellito viva la sua cagnolina Athena, una mastina francese di 10 anni, o almeno c’ha provato. La storia sembrò da subito contorta. Pedro Denis, un uomo che ama la natura e la montagna stava camminando per i boschi quando udi dei lamenti strazianti. Si incamminò seguendo il pianto e si trovò davanti a questa schifosa scena. L’aveva sepolta con le zampe e il corpo e al collo un sacco pesante che le impediva di scappare, doveva morire lentamente! Pedro ha scavato a mano la poverina, era gravissima. L’ha comunque salvata!

Cosa sia passato per quella mente criminale non è dato saperlo purtroppo. Ma finalmente per lui è arrivata la condanna per maltrattamento di animali. Il giudice non ha creduto a nessuna delle sue giustificazioni, un testimone l’aveva visto quella mattina con il cane e ha testimoniato.

L’infame vigliacco dovrà pagare una multa di 1.000 euro e passerà i prossimi 8 mesi in libertà vigilata. Inoltre non potrà avere un animale domestico per i prossimi 5 anni. Pena alquanto riduttiva se pensiamo a ciò che sarebbe potuto accadere se Athena non fosse stata salvata tempestivamente. Senza contare che la piccola non potrà mai sapere che il suo aguzzino è stato punito, poichè è morta 4 mesi fa nella sua nuova casa, a causa di due tumori. La consolazione è che la piccola ha vissuto l’ultimo periodo della sua vita tra le braccia di chi la amava veramente.

La vedete nella foto..

In tribunale il ragazzo si è dichiarato innocente in quanto ha affermato che Athena era scappata e che lui fosse all’oscuro di come sia finita lì. Versione a dir poco ridicola e assolutamente infondata se solo pensiamo che il collo della cagnolina era legato ad un sacchetto di ghiaia per fare in modo che non scappasse. L’avvocato Eva Souplet, che rappresenta la fondazione 30 Milions d’Amis che si è costituita parte civile, ha dichiarato che le sue intenzioni erano proprio quelle di ucciderla. In quanto sarebbe stato impossibile per la piccola, affetta anche da artrite, scappare da quella trappola mortale.

Che dire? Siamo contenti che la giustizia abbia fatto il suo corso. Ma la speranza è che le pene siano sempre più dure e soprattutto bilanciate al male cagionato. Finchè non ci sarà un consistente inasprimento legislativo, questi criminali saranno sempre a piede libero e costituiranno sempre un pericolo per i poveri animali. Condividete e unitevi al nostro grido di giustizia. Più saremo, più la voce sarà abbastanza forte da arrivare a chi di dovere!

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