Corsico (Milano). Dall’appartamento del vicino si sentivano urla e colpi e il cane non la smetteva più di abbaiare. Abbiamo chiamato i carabinieri e sono andati a vedere. La loro faccia diceva tutto

Una notizia che ci arriva da Corsico (Milano) e che ci ha lasciati senza parole. Ve l raccontiamo anche perché ci piacerebbe farvi riflettere sulla questione dei cani detenuti da persone non idonee e che, spesso, finiscono per diventare vittime innocenti dei loro proprietari.

La vicenda che stiamo per raccontarvi è accaduta il 30 di maggio a Corsico (MI), in via Molinetto di Lorenteggio. Il protagonista è stato un uomo di 55 anni, noto già alle forze dell’ordine. L’uomo, ubriaco, ha prima cominciato a gettare oggetti dalla finestra della sua abitazione. Il suo cane, un meticcio nero di taglia grande, ha probabilmente provato a tranquillizzarlo ma l’uomo ha afferrato due coltelli e gli ha sferrato 7 coltellate.

Cane in clinica veterinaria, padrone al pronto soccorso

I vicini, allarmati dai rumori e sentendo abbaiare il povero animale hanno chiamato il 11. Sul posto sono arrivati i carabinieri che hanno fermato la furia omicida dell’uomo. Il cane era ricoperto di sangue ed è stato subito trasportato nella clinica veterinaria più vicina mentre il suo proprietario è stato portato in codice verde in ospedale per accertarsi sulle sue condizioni mentali.

(immagini di repertorio)

Pare che la causa di tutto questo è stato un bicchiere di troppo. Il cane, fortunatamente, sta bene e si salverà, perché nessuna delle 7 coltellate ha colpito organi vitali. Non è in pericolo di vita ma è sicuramente traumatizzato da quello che gli è accaduto. Adesso speriamo che la giustizia faccia il suo corso e che l’uomo venga punito per quello che ha fatto al povero cane.

Questa storia ci fa riflettere perché avere un cane è una responsabilità e non tutti sono in grado di assumersela. Forse bisognerebbe fare una specie di patentino per le persone idonee a detenere un cane. Purtroppo, anche in questo caso, l’uomo darà la colpa all’alcool, che in Italia è un attenuante e non un aggravante.

Fonte: ilgiorno.it

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