Chissà come si sentiva? Cosa avrà provato quando il suo amico umano gli ha detto di stare lì e aspettare? Sotto quella casella postale addobbata con un bel fiocco rosso! L’abbandono è stato il suo regalo di Natale. E lui stava aspettando… era sicuro che il suo proprietario sarebbe ritornato… Che vigliacco! Tradire cosi la sua fiducia… 

A Hohenwald, nel Tennessee, una donna di buon cuore ha passato ben 4 giorni per cercare di allontanare un cane fin troppo fedele dalla casella postale dove è stato abbandonato dal suo proprietario.  La donna ha nutrito questo pastore australiano ogni giorno e, dopo aver visto che si comportava bene con altri cani e con gli umani, ha realizzato che non doveva essere un randagio.

Molti pensano che i cani siano fedeli solo perché dipendono dai loro padroni per avere del cibo e un rifugio, ma i ricercatori la pensano in modo diverso: i cani sono leali perché si sono evoluti in questo modo.

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Stando agli studi dello scienziato Stephen Zawistowski dell’American Society for the Prevention of Cruelty to Animals, una volta che i cani entrano nelle nostre case e nelle nostre vite, le nostre famiglie diventano il loro “bagaglio”.

E non importa quanto e cosa diamo a loro: i cani sono contenti solo di essere amati e di passare del tempo con noi, cosa che permette loro di amarci di più. Per questo motivo, sarebbe bello che i cani potessero parlare: chissà, ad esempio, cosa ci direbbe il protagonista della nostra storia, abbandonato in una strada di campagna del Tennessee…

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Per il suo salvataggio è intervenuta la Lucky Break Pet Rescue, che la sera di Capodanno ha annunciato sui social network di aver sistemato tutte le faccende burocratiche che permetteranno a questo tenero cane di poter essere adottato appena possibile.

Il pastore australiano è dunque stato portato al rifugio, dove è stato visitato, scaldato e nutrito in modo da farlo sentire amato e benvoluto fin da subito. I volontari si metteranno subito all’opera in modo che non faccia fatica a trovare una casa e una famiglia, ovvero il suo nuovo “bagaglio” da portarsi appresso e con il quale amare la vita che ancora deve vivere.

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