In carcere Per Aver Ucciso Un Cane. Avviene Per La Prima Volta In Italia. Cerchiamo Di Far Luce Sulla Vicenda

Ultimamente circola molto una notizia che ha fatto scalpore e ha dato delle speranze a chi ama gli animali e vorrebbe che le persone che fanno loro del male venissero punite.

Si tratta di un fatto avvenuto il 12 di ottobre del 2006 in uno stabile alla periferia di Cagliari. Un quarantenne cagliaritano, Antonio Serri, che all’epoca lavorava come ricercatore in Elettrotecnica nella facoltà di Ingegneria dell’università di Cagliari, si presenta nel cortile di un condominio di Pirri e, davanti a tutti, colpisce ripetutamente la cagnolina del signor Gambroni che aveva soli 10 mesi e 3 chili. L’altra cagnolina, una vecchia meticcia, gli corre intorno e cerca di farlo desistere ma per Travenera, questo era il nome della cucciola, non c’è nulla da fare. Antonio la scaraventa più volte contro un muro, dopo averla staccata dalla catena (il signor Gambroni la legava con questa catena ogni volta che usciva dal condominio per impedirgli di fuggire in strada, com’era già successo. L’altra cagnetta rimaneva libera perché non si allontanava mai). In seguito la carica sul suo scooter e, allontanandosi, la butta in un cassonetto.

Una vicina, la signora Gabriella che aveva provato a fermare la furia omicida di Serri, chiama i carabinieri che trovano la cagnolina e la trasportano subito in una cinica veterinaria ma per Travenera non c’è nulla da fare. Il Signor Gambroni sporge denuncia e Antonio Serri viene arrestato. Per lui si aprono le porte del carcere di Buoncammino, essendo stato condannato sulla base della legge 189 del 20 luglio 2004. Infatti lui è stato il primo in Italia a essere arrestato e detenuto in carcere per il reato di maltrattamento su animali.

Molti hanno gioito per questa notizia. Solo che molti non sanno che Antonio Serri rimase molto meno di un mese in carcere (dal 24 ottobre ai primi giorni del novembre 2006), per poi essere trasferito nel reparto di psichiatria di un ospedale, per “accertata pericolosità sociale” in seguito a 3 diverse accuse di reato. 

Come vedete, siamo ancora molto lontani dalla giustizia che tutti noi vorremo!

 

 

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