Bianco e Nero… Così diversi e così uguali. Come Sangineto, anche il Cile ha il suo angelo – Cholito… Un cane bianco e un cane nero, un triste destino che li accomuna, lo stesso modo di andar via da questo mondo, in silenzio e scodinzolando… Unitevi a quelli che hanno deciso di fare “un urlo per chi una voce non ce l’ha” e firmate la PETIZIONE!

Abbiamo voluto fare questa analogia perché nella storia che stiamo per raccontarvi vediamo tante similitudini con quella del cane Angelo di Sangineto. Entrambi si fidavano dei loro aguzzini, hanno scodinzolato fino alla fine e se ne sono andati senza emettere nemmeno un suono.

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La storia di Cholito è una di quelle storie che ti entrano nella mente e ti fanno quasi un male fisico. Vi voglio dire subito che esiste un video ma io non lo posterò perché è molto crudele. Lo trovate però visitando il profilo Twitter di . Ma questo video è servito per far partire una vera rivoluzione in Cile, dove tutto ha avuto inizio.

La nostra fonte racconta che Cholito è stato abbandonato dai suoi proprietari a Natale, in una galleria situata nei pressi di un centro commerciale, la Galería Cristal de Recoleta.

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Il cane cercava aiuto e si avvicinava a tutti quelli che entravano e uscivano dal centro commerciale. Immaginatevi il suo smarrimento, la paura, il freddo e la fame. Era un meticcio di colore nero… non avrebbe fatto male nemmeno a una mosca.

Ma il destino si è accanito su di lui e l’ha condannato a una morte atroce.  La proprietaria del centro commerciale, infastidita dalla sua presenza ha chiamato due dipendenti, un uomo e una donna, e ha ordinato loro di “togliere Cholito” dalla circolazione.

I due l’hanno trovato nei pressi del centro commerciale e l’hanno attirato all’interno di una galleria commerciale. A riparo da sguardi indiscreti si sono accaniti su Cholito e l’hanno colpito ripetutamente con due tavole di legno. Il povero cane non ha opposto nessuna resistenza. È morto quasi subito. l’ultimo colpo gliel’ha dato la donna…

Non sapevano, però, che una telecamera di sicurezza ha ripreso l’intero episodio. Qualche giorno dopo, un uomo visionando la registrazione si è accorto di quello che era successo quella notte. Non conoscendo i due che avevano tolto la vita a Cholito, ha deciso di pubblicare il video on line.

Sperava di far uscire i colpevoli… e non si sbagliava. Il video, di una violenza inaudita, è diventato subito virale. Il popolo delle rete si è mobilitato e il filmato è arrivato alla polizia che non molto dopo ha arrestato i colpevoli.

Adesso ci sono indagini in corso ma il popolo della rete si è dato appuntamento nelle piazze della città per protestare e per chiedere giustizia per Cholito.

 

Al grido “Mai più abusi su chi non ha voce!” le persone sono uscite in strada per assicurarsi che i colpevoli saranno puniti in modo esemplare!

Se volte chiedere giustizia anche voi per Cholito e unirvi alla protesta, potete farlo firmando questa PETIZIONE on line.

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