Balordi le bruciano le orecchie e l’abbandonano ma lei nonostante tutto continua a fare le fusa a ogni umano che le si avvicina

Siamo tutti stufi di sentire ancora avvenimenti in cui i nostri amici a 4 zampe sono vittima di cattiverie ad opera di balordi. Quello che ci chiediamo ogni volta è il perchè di tanta efferata violenza su esseri tanto indifesi e pieni d’amore. Non ci sono giustificazioni, non si riesce a trovare la logica che spinge certe persone diaboliche a tanta atrocità.

Anche oggi ci ritroviamo purtroppo a dover parlare di un crimine assurdo commesso su una gattina indifesa. Qualcuno infatti ha pensato fosse giusto bruciarle le orecchie e abbandonarla sul davanzale di una casa.

 

Era tramortita la piccola quando è stata trovata e portata al rifugio comunale BARCS. I volontari che l’hanno soccorsa raccontano di non aver mai visto niente di più atroce. Aveva scottature su tutto il corpo. Quei balordi si erano proprio divertiti ad infierire su di lei.

Sono state condotte indagini a tappeto per scoprire i colpevoli, ma, nonostante gli sforzi, non si è venuto a capo della situazione.

Il veterinario che ha dato la prognosi, ha confermato che le ferite erano state inferte intenzionalmente. La piccola ha ricevuto tutte le cure di cui aveva bisogno, ha lottato duramente e con tenacia  e finalmente ha cominciato a dare segnali di ripresa.

Duckie, così è stata chiamata la micia, è stata portata a casa dalla responsabile del rifugio, Lisa Morabito. La donna parla di lei come di una gatta molto dolce, sempre in cerca di attenzioni e di affetto. E loro di certo non glielo fanno mancare.

La pelosina ha anche trovato una nuova sorellina con cui crescere insieme.

Siamo felici del fatto che le cattiverie subite non abbiano indurito il suo cuore, anzi, a quanto dicono i suoi umani, lei è sempre aperta a conoscere nuove persone e si fa subito amare da tutti, con la sua tenerezza infinita.

Ora è una micia felice.

Dickie è l’esempio di come l’amore degli animali è così forte da aver superato tutto il male che le è stato procurato.

Condividi questa storia per denunciare. Basta con queste torture. Stop al silenzio!