Assurde le spiegazioni che ha dato in tribunale l’anziana che aveva colpito il cane di Cachoeiro

Stiamo veramente sfiorando l’assurdo. Questo caso che ha appassionato milioni di persone diventa sempre di più una specie di festival dell’illogico. Chi non conosce la storia, può leggerla .

Vi avevamo lasciati in un aula di tribunale, durate una in cui le veniva tolto il cane e gli altri animali che deteneva. Campeão, questo era il nome del cane ribattezzato adesso Carlos Ambrósio (Junior come amano chiamarlo i volontari che si sono occupati di lui da allora) sembra stare bene e siamo lieti di informarvi che ha trovato anche una famiglia per sempre.

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La donna che lo ha adottato, Marcela Mendes, racconta che si è già abituato al nuovo ambiente e ai nuovi proprietari. Carlos Ambrosio è ora chiamato, affettuosamente, anche Junior.

“Con due a casa con lo stesso nome, ho dovuto trovare un soprannome,” ha detto la moglie del tecnico sanitario di laboratorio Biomedico che ha adottato il cane. Secondo lei, Ambrogio è sta bene e ama esplorare il loro cortile. “È ancora provato e a volte riluttante verso alcune persone ma questo è normale, a causa di quello che gli è successo. Ancora non vuole entrare dentro la casa ed evita i tessuti e il contato con i vestiti. Dobbiamo stare molto attenti che non scappa”, ha aggiunto Marcela.

Per quanto riguarda la sua ex proprietaria, Cremilda da Silva da Conceição Caetano, la donna di 72 anni lo ha colpito con tanta cattiveria, durante il processo ha fatto delle affermazioni assurde. All’inizio ha dichiarato che dopo averlo colpito è tornata a casa ma che non si ricordava nulla. Solo durante la cena la sua memoria è ritornata e che a quel punto ha chiesto perdono a Dio.

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La donna ha anche detto che non ha pensato in nessun momento di fargli del male al suo cane. Poi ha cambiato la sua versione ammettendo di averlo punito in un momento di rabbia. Ha aggiunto che il cane non aveva morso il ragazzo. L’aveva graffiato perché lui l’aveva minacciato con un bastone. “Ma”, ha aggiunto la donna in tribunale, “il bastone che ho usato per punirlo non aveva nessun chiodo, come è stato detto dall’accusa”.

Rimaniamo sempre più allibiti da questa faccenda e aspettiamo la condanna, che speriamo darà esemplare!

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