Ho alzato il telo che lo copriva e sono rimasta scioccata. Era gravemente ferito e l’avevano lasciato marcire su quel campo. Poi mi hanno raccontato pure il resto della storia e lì non son riuscita più a trattenere le lacrime. Era troppo e dovevo fare qualcosa. Ma il veterinario mi ha detto
Lui si chiama Cangurel (Cangurino) e penso che sia evidente da dove gli arriva il nome. Il piccolo è stato trovato su un campo, coperto con un telo di plastica. L’avevano lasciato marcire e morire lì, da solo. Quando sono arrivati i volontari hanno saputo che una persona del posto, un contadino, gli portava da mangiare ma non l’aveva medicato… perché non aveva i mezzi per pagare un medico e non sapeva nemmeno a chi rivolgersi.
La storia che vi stiamo per raccontare è accaduta in Romania. Cangurel aveva delle ferite estese su tutto il corpo e sulla testa e chi gli aveva fatto del male l’aveva buttato su un campo, a morire da solo.
La volontaria che si è occupata di lui, Sorana Elena, l’ha portato subito dal veterinario. Non c’erano molte opzioni: o l’eutanasia o l’amputazione delle zampe anteriori. Sorana non ha esitato. Lui aveva combatuto per vivere e lei non se la sentiva di farlo morire.
Una volta medicate le sue ferite e amputate entrambe le zampe anteriori, Cangurel ha cominciato a stare meglio. Ha fatto una straordinaria rimonta e si è adattato alla sua nuova condizione di bipede. È un bellissimo Dingo Weeble con tanta voglia di vivere e con molto amore da dare. Sorana racconta che tutto è stato possibile grazie alla donazione di 1300€ da Maxi Haberstroh (lafattura era si 1660€)… che ha coperto gran parte delle spese dovute alla clinica.
Un ringraziamento speciale va al dott. Aurelian Stefan che ha fatto il miracolo e ha salvato la vita di Cangurel e a Chris Elis che si occupa della sua riabilitazione.
Adesso Cangurel si trova in stallo temporaneo e di lui si occupa Jackie, una ragazza meravigliosa. Il cucciolo avrà presto bisogno di una famiglia perché Sorana ha fatto tutto quello che poteva per salvarlo ma adesso tocca a noi.
Condividete la sua storia e speriamo che presto potremo scrivere il lieto fine su questa vicenda.