Hanno Messo Fine Alla Vita Dei Suoi Cuccioli E Lei Cerca Di Rianimarli, La Triste Storia Di Una Gatta Randagia

Yang è una donna di 68 anni che purtroppo vive in un paese dove non ci sono leggi che tutelino gli animali. Purtroppo in questi paesi i maltrattamenti verso gli animali sono più frequenti e si svolgono tranquillamente alla luce del sole. Un incubo vero e proprio per chi ha preso coscienza della grandezza che gli animali hanno dentro di loro.

Disperata dopo una tragedia Yang ha raccontato ciò che è successo nella speranza di chiamare l’attenzione sui problemi che ci sono in determinati paesi dove gli animali non hanno nessun valore a livello legislativo. Per fortuna pero hanno valore per alcune persone, e una di queste è Yang, una donna che passa la sua vita ad aiutare a suo modo i gatti randagi della zona. La donna non possiede molto, ha un’abitazione e una vita molto modeste, nonostante ciò ogni giorno cucina per poter dare da mangiare ai gatti randagi affamati e si preoccupa di fornire loro dei piccoli rifugi improvvisati con dei cartoni. Si occupava anche di una bellissima gatta che aveva fatto dei cuccioli.

Quando vide i piccoli cuccioli, erano le 7 di mattina e portò loro una scatola di cartone dove li adagiò delicatamente perché anche la madre potesse stare comoda. Purtroppo però quando la donna tornò a mezzogiorno, trovò una scena straziante, c’era la mamma gatta che leccava i suoi gattini senza vita, come se cercasse di rianimarli. Era evidente dallo stato dei gattini che qualcuno aveva commesso una terribile azione verso questi piccoli esseri innocenti, utilizzando un coltello.

La donna prese i corpicini senza vita e seppellì i piccoli in un giardino vicino casa sua. Andò dalla polizia per denunciare l’accaduto, ma non la presero per niente seriamente rispondendole che se i gatti non erano di proprietà di nessuno non vi era stato alcun crimine. La donna rimase comunque cosi turbata e triste per la povera mamma gatta, che nonostante il ridotto spazio della sua abitazione prese la gatta con se, con la speranza di darle una vita che non la faccia più soffrire in quel modo.

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