Tra le varie usanze dove gli animali vengono spaventati e maltrattati per assurde tradizioni, ne esiste una nata di recente, dove i poveri protagonisti, sono i gatti. “Un gioco” dove i gatti soffrono, e la cosa più assurda è che è stato creato per i bambini.

In Uruguay è accaduto qualcosa di agghiacciante, venuto alla luce grazie alla denuncia di un’associazione animalista. È impensabile che nel 21° secolo esistano ancora queste cose.

Durante la celebrazione di un festival a beneficio del locale Football Baby Club, a Fray Marcos in Uruguay, sono successe cose di cui è orrendo parlare, ma bisogna farlo.

Una parte del festival era dedicato alla caccia ad un maiale insaponato. Tutti quelli che difendono questa usanza barbarica sostengono che l’animale non subisce danni. Immagino che non considerino la paura e il terrore che prova la povera bestia sentendosi braccato. L’animale deve scappare fino a quando 10/15 persone non lo hanno fermano colpendolo e trascinandolo da una parte e dall’altra.

Le barbarie di questo “Festival” non finiscono qui.

Non contenti della loro crudeltà si sono inventati un’altra follia. Hanno messo dei gatti dentro ad alcune scatole. Queste venivano colpite fino a quando i gatti si innervosivano. Quando era sollevato lo scatolone il gatto era stordito e confuso e scappava come impazzito. I bambini che riuscivano a catturarlo, potevano tenerlo come ricompensa.

La cosa peggiore è avvenuta quando uno dei responsabili di questo “gioco” ha visto che il suo gatto non scattava dalla scatola. Ha deciso di dargli un calcio a tutta forza, cosa che, ovviamente, ha stroncato la vita del gatto.

Se questo è quello che insegnano ai bambini, è quello che gli fanno vedere, come si può pretendere che questi, in futuro, saranno diversi? Come si può presentare la violenza come un gioco?  Mi domando come i genitori permettano ai propri figli di partecipare e guardare queste mostruosità? I bambini sono anime innocenti che devono essere cresciuti solo con il bene e il rispetto per tutto e tutti. Non è concepibile che siano organizzate cose simili, e ancor meno che siano fatte per i bambini.

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