Gattino d’infanzia perduto da anni: Ritrovato mentre fa volontariato in un rifugio

Perdere un animale crea un grande vuoto nel cuore dei suoi cari, perdendo un vero e proprio membro della famiglia. Esattamente come Hannah Rountree, quando all’età di 12 anni ha perso il suo amatissimo gatto, Spunky. Nonostante lo avessero cercato ovunque e per molto tempo, del gatto nessuna traccia, per questo la famiglia decise di arrendersi.

La ragazza ha sofferto molto durante quel periodo, durante il quale è nata anche la sua passione per gli animale e la sua voglia di aiutarli. Così, una volta cresciuta, Hannah si è recata presso un rifugio di animali nella sua città, così da poter dare una mano.

Un ritrovamento inaspettato

Così, all’età di 15 anni, Hannah si è recata per svolgere il suo secondo turno presso il Centro per l’adozione di animali domestici Saving Grace. Una volta lì, qualcosa di inaspettato ha catturato la sua attenzione.

Una volta arrivata li infatti, il suo sguardo si era attratto da un gatto bianco e nero, che assomigliava incredibilmente al suo vecchio gatto, perduto qualche anno prima. Anche se ci sono molti gatti simili nel mondo, quello aveva qualcosa in particolare che faceva pensare alla ragazza che fosse proprio il suo.

Incredibilmente, dopo aver svolto alcune indaggini, Hannah e i volontari del rifugio sono giunto alla conclusione che quel gatto era effettivamente Spunky, il vecchio amico della ragazza. Hannah ha potuto finalmente riabbracciare il suo amato gatto dopo ben 3 anni.

Spunky era stato portato al rifugio, dove era stato soprannominato Orso. Nei 3 anni lontano da Hannah, Spunky era stato adottato da una famiglia, che ha deciso poi di consegnarlo al rifugio.

“È semplicemente perfetto che sia riuscita a trovare il suo animale domestico mentre ci aiutava”,

racconta la direttrice del rifugio, Wendy Kang.

Così Spunky è stato finalmente riportato a casa, dove si è subito adattato alla sua vecchia casa.

“È molto a suo agio… Sapevo che si sarebbe semplicemente ripreso e ricordato della sua casa. Era destino, me lo sentivo.”

racconta Hannah.

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