Coco ha subito un trauma veramente grosso, sembra che sia stato aperto in due. Il povero gatto è in una condizione veramente drammatica e salvargli la vita riportandolo a uno stato di salute accettabile non è assolutamente una cosa facile.

Non si sa esattamente cosa sia successo a questo povero micio che si chiama Coco. L’hanno portato d’urgenza in clinica. I veterinari hanno fatto i primi interventi necessari a evitare la morte dell’animale, ma sono tutti interventi temporanei.

Coco ha subito un trauma veramente grosso

Sembra che sia stato aperto in due. Il povero gatto è in una condizione veramente drammatica. Salvargli la vita riportandolo a uno stato di salute accettabile non è assolutamente una cosa facile. C’è  però, chi vuole tentare il tutto per tutto e dare una seconda possibilità al povero Coco.

Non si conoscono le possibilità di riuscita dei vari interventi. Sicuramente saranno tutti di entità molto elevata visto che dovranno ricostruire anche alcuni organi interni del povero gatto. Per ora, per affrontare le spese degli interventi, è stata lanciata anche una raccolta fondi.

“Chiunque avrebbe sacrificato il piccolo  Coco, per le sue condizioni. Noi però abbiamo visto che lui vuole vivere, e sappiamo di avere la possibilità di restituirgli una vita degna di essere vissuta.” ha detto Viktor, uno dei veterinari.

Gli interventi, oltre ad essere costosi, sono estremamente delicati. Fortunatamente la squadra di chirurghi che si occuperà di Coco, è formata da veterinari tra i migliori del mondo. Una clinica che si occupa solo di casi estremi, i casi dove chiunque altro opterebbe per la puntura. Ovviamente agiscono solo quando sono certi che le possibilità di offrire una vita decente all’animale, siano buone.

Comunque sia speriamo tutti che Coco possa tornare in salute, anche se le sue condizioni sono veramente disastrose e le lesioni interne non lasciano grandi speranze. Salvare un animale non deve trasformarsi in un accanimento a scopo puramente sperimentale. Anche gli animali, come gli esseri umani, hanno diritto a una vita dignitosa e non è accettabile che una cura si trasformi in tortura per il solo gusto di dire ce l’abbiamo fatta. Sarà questo il caso?

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