Adorava giocare con il suo cane ma poi è morto. Ha iniziato a costruire una cuccia, non si rassegnava

“Ho bisogno di raccontarvi questa storia perché ho bisogno che voi sappiate. Il suo nome è João Araújo, ha 29 anni ed è il mio vicino. Ammetto che l’ho sempre spiato dalla finestra, sapete è un uomo molto affascinante… e poi adoravo guardarlo giocare con il suo cane, l’ha sempre trattato come un figlio, il loro era un rapporto da invidiare, vero, forte. Lui sorrideva sempre, anche quando mia madre mi raccontava che gli era accaduto qualcosa di brutto in famiglia, lui sorrideva.

Questo fino a quel giorno… da quel giorno non ha più sorriso… poi ho scoperto che avevano diagnosticato un cancro al suo cane. Poco tempo dopo è morto. Sembrava un’altra persona, ormai sul suo viso c’era un velo oscuro. Poi una mattina l’ho visto al suo terreno mentre costruiva qualcosa, sembrava una cuccia per cani. ‘Non si rassegnerà mai’, ho pensato. Ha continuato a costruirla per diversi giorni e alla fine è riapparso. Sul suo volto c’era di nuovo quel meraviglioso sorriso che io amavo guardare.

Ho preso coraggio e sono andata da lui. Quando fui abbastanza vicino ho visto quel cartello. Sulla cuccia aveva scritto: ristorante per i cani di strada, aperto 24 h su 24. Non era solo un’illusione nella mia testa, João era davvero una persona fantastica. E’ rimasto a fissarmi, aspettava che dicessi qualcosa ma quando ha visto che ero completamente paralizzata mi ha detto:

‘La fame è la stessa, di un essere umano o di un cane. La differenza è che noi chiediamo, loro no. Le persone elemosinano, loro ti guardano e scodinzolano. Non ci pensi, ma loro hanno fame proprio quanto noi. Qui avranno sempre cibo e acqua a disposizione, ogni giorno. Non posso adottarli tutti ma almeno posso sfamarli. Ho creato un sistema idrico particolare, vedi questo tubo? Farà in modo che la ciotola d’acqua sarà sempre piena. Con questo caldo avranno molta sete.’

Ragazzi ero… non riuscivo a parlare. Alla fine ho respirato profondamente e gli ho detto: grazie, se le persone fossero tutte meravigliose come te, questo mondo sarebbe migliore. Mi ha guardato, ha sorriso e mi ha detto: ‘andiamo, ti offro un caffè’. Da quel giorno, il vicino che spiavo dalla finestra, è diventato il mio migliore amico e il ristornate per cani è stato un successo e continua ad esserlo ancora oggi.

Ora capite? Dovevate sapere, dovevate conoscerlo. E’ un gesto bellissimo, semplice, un gesto che ognuno di voi potrebbe fare per aiutare tutti i randagi della propria città, quelli con un destino già segnato. Io spero che questa idea possa essere di ispirazione per qualcuno e spero che questo racconto vi abbia lasciato un segno o almeno un sorriso. Spero che ricorderete sempre il nome di João Araújo.”

Un’idea stupenda, non trovate? CONDIVIDETE!

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