Un cane sospetto viene sorpreso a fare da “postino” fra i detenuti di un carcere (VIDEO)

Per le persone i cani non sono solo animali da compagnia e ottimi antidoti per la solitudine. Certamente i nostri amici a quattro zampe sanno come condividere con gli umani tempo di qualità, e non si tirano mai indietro quando si tratta di dare una mano ai propri padroni. Appunto per questo, i cani possono essere addestrati per svolgere specifiche mansioni, che vanno dalla ricerca dei dispersi al sostegno a persone affette da specifiche malattie. In questi casi si parla di cani di servizio, una categoria che include anche gli esemplari impiegati dalle forze dell’ordine. Si pensi alle unità cinofile antidroga, o a quelle che rappresentano risorse fondamentali nelle indagini in ambito giudiziario.

Ma esiste un filone dell’addestramento canino che va oltre i limiti di ciò che la legge consente. Si tratta soprattutto di cani (ma non solo) addestrati per coadiuvare azioni o fenomeni illegali, come il trasporto di droga o la consegna illecita di merci e messaggi. Una categoria che, appunto, può estendersi anche all’ambito felino. Ad esempio, alcune settimane fa alcuni funzionari di una prigione dello Sri Lanka hanno colto in flagrante un “narcogatto”. Coloro che lo avevano addestrato avevano sfruttato l’agilità e la scaltrezza del micio per introdurre nella struttura dei carichi di droga destinati ai detenuti.

Una vicenda simile si è verificata a Panama, e ha coinvolto questa volta un “cane postino”. Il personale della prigione di La Joya ha notato qualcosa di sospetto in un cagnolone che si aggirava fra i vari padiglioni del carcere. In particolare, alcuni poliziotti si sono accorti che l’animale aveva un messaggio legato al collo, e hanno deciso di indagare ulteriormente. Dalla lettura del messaggio – in cui veniva chiesto ai destinatari di “segnare” se volevano qualcosa – si intuisce che alcuni detenuti stavano utilizzando l’animale per il commercio di droga nella struttura. Infatti, il cane si muoveva fra un padiglione e l’altro della prigione.

In un video di poco successivo all’accaduto Andrés Gutiérrez, direttore del Sistema Penitenziario, ha raccontato nei dettagli come sono andati i fatti. “La lettera descriveva in dettaglio la vendita di presunte sostanze illegali e saluti tra i privati ​​della libertà”, ha spiegato l’uomo. A seguito di questa insolita scoperta le unità carcerarie locali hanno deciso di implementare i controlli nelle strutture. Purtroppo, anche gli animali involontariamente coinvolti dovranno essere sottoposti a qualche ispezione in più!

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