“Ho trovato un piccolo uccellino in difficoltà. Io e la mia famiglia ci siamo presi cura di lui e siamo riusciti a salvarlo, ma ciò che è successo dopo è stato al di là di ogni immaginazione”

Dina Theissen , un giorno, ha trovato una ghirlandaia azzurra che ha chiamato Gracie. L’uccello aveva pochi giorni ed era caduto da un albero vicino alla porta d’ingresso.

Era piccolissimo e non si capiva neppure che tipo di volatile fosse. La donna ha chiesto consiglio ad un gruppo di salvataggio di fauna selvatica che gli ha consigliato di lasciarlo un po’ dove lo aveva trovato per vedere se la madre sarebbe venuta a prenderlo.

Ma Dina non era convinta di questo consiglio, aveva paura che a lasciare quella piccola creatura lì fuori, non sarebbe sopravvissuta. La donna, insieme alla sua famiglia, ha deciso di accogliere Gracie in casa e cercare di accudirlo. Lì l’uccellino è stato tenuto nel patio, in modo che si abituasse ai luoghi e ai rumori del suo mondo e, appena cresciuto, lo avrebbero lasciato andare.

Le attenzioni di Dina hanno fatto in modo che Gracie, non solo sopravvivesse, ma iniziasse a crescere, ogni giorno, più forte. Tutta la famiglia ha dedicato ore ad aiutare il giovane ospite a diventare un uccello indipendente.

Dina racconta:  “Un legame infrangibile è stato sviluppato su quel patio, dalle ore infinite che Gracie e io abbiamo trascorso insieme. Dopo un po’ l’ho visto notare gli insetti che volavano e siamo diventati una grande squadra di cacciatori. Lo sollevavo e guidavo verso gli insetti, in modo che potesse imparare a nutrirsi da solo. Era incredibile vederlo riuscire in un modo così notevole! Ero la sua mamma in ogni modo”.

Dopo un mese, la famiglia ha deciso di liberare Gracie, ma il primo tentativo è fallito: la ghirlandaia non voleva lasciare la sua famiglia. Ma è sempre Dina a raccontare  il ritorno in natura di Gracie.
“Una settimana e mezzo dopo ha raccolto il suo coraggio, è volato sull’albero e ha iniziato ad esplorare il suo bel mondo. Non è stato facile per noi, ma questo era il nostro obiettivo finale e sapevamo che era per il suo bene”.


Finalmente Gracie è tornata nel suo mondo, ma per due anni e mezzo è tornata tutti i giorni a trovare la famiglia che l’aveva salvata e cresciuta.

Le visite di Gracie, a volte durano pochi minuti, a volte si ferma un po’ di più. Però, quando la famiglia è stata colpita dalla disgrazia, le visite di Gracie si sono prolungate, sono diventate lunghe e molto più intense.

A Dina è stato diagnosticato un tumore e Gracie ogni giorno gli teneva compagnia e gli stava vicino più del solito.
“Posso dire onestamente che, senza la presenza di Gracie in quel periodo, le cose sarebbero state molto diverse emotivamente sia per me che anche per Alyssa e Ken”, racconta Dina. “Ci ha aiutati in modi che si possono sentire… anche se non sono facili da spiegare”.

Dina, fortunatamente, ora sta bene e Gracie, nonostante abbia una famiglia sua (ha avuto quattro covate) non dimentica mai chi l’ha salvata!

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