Studenti lanciano un gatto nel vuoto per sapere “come ci si sente ad uccidere un gatto”.
La follia e la crudeltà verso la vita si manifestano in età precoce attraverso i maltrattamenti degli animali. Una forma di bullismo verso i più indifesi. Pazzia che andrebbe subito curata perché i risvolti possono essere davvero paurosi.
Un gruppo di studenti ha deciso di vedere cosa si provava a uccidere e hanno preso un povero gattino e l’hanno lanciato dal tetto di un edificio altissimo.
Le immagini del video sono veramente forti e sconvolgenti, ma devono essere condivise per far conoscere la follia di certe menti malate. La depravazione imperversa senza sosta nelle menti di persone che sono in mezzo a noi.
Non solo la follia di uccidere un povero essere senza Il minimo rimorso, addirittura si sentono fieri di quello che hanno fatto e ridono! Fra le mani di quei pazzi poteva capitare chiunque, anche un essere umano (non dimentichiamo i due ragazzi che hanno gettato in mare due persone per divertimento, una è morta).
Questi comportamenti criminali vanno immediatamente puniti per evitare che degenerino. I proprietari del gatto, quando lo hanno visto sfracellato sull’asfalto, si sono avvicinati addolorati senza sapere cosa fosse realmente successo. Il fatto è stato causato da quattro studenti della Scuola di contabilità e commercio Gaston Faraudo ed è avvenuto a una stazione della metropolitana di San Miguelito (Panama).
Quando il preside della scuola ha saputo del fatto, ha comunicato che applicherà sanzioni molto severe. Meno male che qualcuno si muove a favore degli animali.
Lo studente che ha lanciato il gatto si è difeso dicendo che era un esperimento per capire cosa si provava a uccidere. La scuola ha deciso anche di muoversi per dare assistenza psicologica a chi ha questi comportamenti in modo di stabilire quali sono le loro problematiche e agire di conseguenza.
La costituzione panamense prevede la punizione di crudeltà verso gli animali, ma le pene sono abbastanza basse, ma dopo quest’atto la Commissione sull’Ambiente si è messa al lavoro per applicare pene che portano anche a tre anni di reclusione, oltre ai lavori socialmente utili. Sempre poco, ma meglio di niente. Chi desidera vedere il video, può farlo cliccando qui.