Spagna, l’infermiera contagiata dall’Ebola: “Lei guarisce ma le eliminano Excalibur”

Teresa Romero è guarita dal virus, ma le rimane una grossa ferita: la soppressione del suo cane da parte delle autorità veterinarie spagnole: «Non aveva nessuna colpa»
Per giorni Javier Limon ha nascosto a sua moglie Teresa Romero la triste verità: dopo il suo ricovero in ospedale per essere stata contagiata dal virus dell’Ebola, le autorità veterinarie spagnole le hanno soppresso il cane Excalibur. «E’ un rischio troppo elevato» si era detto a suo tempo. Il quattrozampe è stato sottoposto a eutanasia senza essere messo in quarantena o analizzato. Ucciso e basta. 
Ora Teresa Romero, dopo aver lottato per giorni in ospedale contro il terribile virus, risulta negativa all’Ebola. Ma c’è una ferita che non riesce a guarire: «Perché avete ucciso il mio Excalibur? Lui non aveva nessuna colpa» si chiede l’infermiera così come racconta il marito al quotidiano El Pais.
 
Il caso di Excalibur aveva sin da subito scatenato l’ira degli animalisti che chiedevano la grazia per quel cane. Lo stesso marito della signora Moreno aveva negato il permesso a prelevare e sopprimere il loro cane. In poche ore oltre 390mila persone avevano firmato una petizione online per chiedere alle autorità spagnole di cambiare idea sull’eutanasia di Excalibur. Centinaia di attivisti e non, erano andati sotto la casa dei coniugi Limon per cercare di impedire alle autorità spagnole di prelevare il cane. 
Ma è stato tutto inutile. Migliaia di persone hanno anche manifestato a Madrid anche nei giorni scorsi chiedendo le dimissioni del ministro della Salute che ha autorizzato l’eutanasia, peraltro non giustificata da motivi scientifici visto che molti specialisti si sono dichiarati contrari. Excalibur non è stato fortunato come Bentley, il cagnolino di un’infermiera di Dallas anche lei contagiata dal virus dell’Ebola. In quest’ultimo caso, le autorità texana hanno semplicemente messo in quarantena il cane non riscontrando alcun sintomo della malattia. 
Javier Limon nei giorni scorsi aveva anche scritto una lettera al suo Excalibur, per salutarlo e per fargli sapere che «giustizia sarà fatta». L’uomo ha infatti già fatto sapere che la moglie sta pensando di avviare una causa contro lo Stato.

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