Soldato inglese che in Afghanistan salva i randagi

La situazione che attualmente sta vivendo l’Afghanistan sta decisamente creando scompiglio a livello mondiale.

Tra i tanti problemi che al momento hanno invaso crudelmente questa nazione, ce n’è uno che sta coinvolgendo un ex Royal Marine del Regno Unito, Pen Farthing.

Quest’uomo, dopo il suo rientro dall’Afghanistan ha avviato un importante progetto, la Nowzad, che si occupa della salvaguardia degli animali del paese. Inoltre una volta rientrato in patria ha lanciato “l’Operation Ark”, una campagna con il compito di raccogliere circa 200 mila sterline, per poter affittare un cargo e trasferire fuori dal paese i cuccioli randagi del luogo.

Tuttavia una grande paura che lo ha colto di recente, riguarda tutte le possibili ritorsioni che potrebbero subire le donne che con lui hanno lavorato nel rifugio di Kabul, in qualità di veterinarie.

La situazione nel rifugio è alquanto disperata. Oltre 186 animali, tra cani e gatti, senza contare le numerose veterinarie che si occupano della loro cura sono in pericolo e al momento si sta cercando di fare il possibile per riuscire nel più breve tempo possibile ad aiutarle.

Farthing ha scritto sulla sua pagina social che in passato i Talebani hanno già dimostrato di non avere a cuore gli esseri umani, quindi figuriamoci gli animali.

Inoltre l’ex militare non ha esitato a mostrare tutto il suo terrore per la situazione di angoscia e paura costante a cui devono essere sottoposte le sue colleghe, che sono state costrette a rimanere sul posto.

Moltissimi animali hanno trovato riparo nel rifugio della capitale afghana. Al suo interno infatti possiamo trovare 140 cani, 60 gatti, 12 asini, due cavalli, una capra e un toro.

Oltre a questi animali è presente uno staff di 24 persone che si occupano della salute e del benessere dei loro particolari ospiti.

Anche il nostro paese si è mobilitato per supportare le azioni di questo progetto e l’associazione Cave Canem, che si occupa del recupero di cani maltrattati ha mostrato il proprio sostegno, contribuendo ad una prima adozione.

L’organizzazione sta anche contribuendo con dei finanziamenti per riuscire a dare un supporto a questa azione importante, nella speranza che tutto si risolva per il meglio il prima possibile.

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