“Non avevamo notizie di nostra figlia, così siamo andati a casa sua. L’abitazione sembrava deserta, poi in una stanza abbiamo visto la finestra aperta e in un angolo c’era un Husky raggomitolato, quando abbiamo visto cosa c’era sotto di lui siamo rimasti scioccati…”

Villa de Loktevsky è una zona della Siberia con temperature che, in inverno, scendono anche a 30° sottozero.

In questo villaggio, una madre senza cuore e testa, ha abbandonato il proprio bambino nella casa senza nutrimento e al freddo glaciale di quelle lande desolate.

Un cane ha sentito il pianto del bambino e si è avvicinato: l’unica cosa che poteva fare per aiutarlo era scaldarlo così si è avvolto attorno al corpo del neonato per proteggerlo con il suo folto pelo.

Questo dolce cane, un Husky, ha dimostrato quanto amore può esserci nel cuore di un cane, un amore che non ha provato la mamma della povera creatura. Il cane, con il suo corpo, ha scaldato il bambino per due giorni, in attesa che arrivasse qualcuno in loro aiuto.

Fortunatamente i nonni del bambino si sono preoccupati, dopo due giorni di vani tentativi nel rintracciare la figlia psicologicamente instabile, hanno raggiunto la casa della donna.

“Non avevamo notizie di nostra figlia ed eravamo preoccupati, così siamo andati a casa sua. L’abitazione sembrava deserta, poi in una stanza abbiamo visto la finestra aperta e in un angolo c’era un Husky raggomitolato, quando abbiamo visto cosa c’era sotto di lui siamo rimasti scioccati…”

Grazie al loro intervento hanno premiato il sacrificio del dolce Husky e hanno portato in salvo il povero bambino che ha rischiato di morire per ipotermia.

Il freddo era così intenso che, anche il caldo pelo del salvatore non è bastato a preservare del tutto la salute del piccolo, ma fortunatamente i danni riportati sono veramente lievi e si sta riprendendo velocemente.

Il cane è diventato un eroe della zona perché ha fatto di tutto per salvare la vita del piccolo, mentre la madre debosciata è stata rintracciata e accusata di abbandono di minore: per questa donna, le porte del carcere, resteranno chiuse per almeno 10 anni.

Questa storia, come tante, racconta per l’ennesima volta quanto sia grande il cuore degli animali e quanto siano disposti a fare per salvaguardare la vita di esseri più deboli di loro.

Se non fosse stato per l’intervento di questo nobile animale, la notizia si chiuderebbe nel peggiore dei modi, ma per fortuna il piccolo presto starà bene e andrà a vivere con i nonni.

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