L’orso sta facendo uno spettacolo nello zoo, durante l’esibizione sbaglia un’esercizio. La reazione del suo addestratore ha fatto esplodere la rabbia nel web.

Nello zoo di Fozhou, nella provincia di Fujian in Cina, gli animali sono maltrattati. È stato caricato un video di soli 38 secondi in cui si vede che un orso è colpito violentemente anche alla testa perché sbaglia l’esecuzione di un esercizio. L’uomo che gli faceva eseguire gli esercizi ha iniziato a prendere l’orso a calci e, anche se la gente fra il pubblico urlava basta, lui continuava imperterrito nella sua violenza. La direzione del circo ha detto che era un operatore esterno e che il numero è stato immediatamente sospeso, anche se l’orso è uscito illeso.

L’animale, un orso nero, da quattro anni esegue gli esercizi 3 o 4 volte il giorno e ogni vota che sbaglia è picchiato, sarebbe ora di dire basta a queste crudeltà. Gli animali non dovrebbero stare negli zoo e non dovrebbero esser utilizzati per questo modo insulso di fare soldi. In questo momento, più che mai, serve spingere per sensibilizzare i governi a intensificare la gravità delle pene che già esistono o creare nuove leggi che proteggano gli animali contro maltrattamenti, violenze e sfruttamento. La cosa vergognosa, come sempre, è che la colpa non è del singolo individuo che sfrutta l’animale per un fine economico, ma anche di tutti quelli che sostengono questo mondo ignobile.

Ogni attività sparirebbe da sola se non ci fossero persone che ne alimentano l’esistenza. Quindi la sensibilizzazione parte proprio, per prima cosa, dal pubblico, dalla massa. In Cina qualcosa si sta muovendo per la difesa dei diritti degli animali, ma il tutto è molto lento e burocraticamente complesso. Stanno crescendo le associazioni animaliste che lottano per ottenere giusti riconoscimenti e questo è un buon segno perché, almeno le nuove generazioni, sembrano essere realmente convinte di voler cambiare le cose. Anche noi, condividendo questi fatti, possiamo sostenerli, ovunque siamo. Possiamo contribuire a cambiare le cose, facciamolo!

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