Lo hanno aggredito e poi la hanno lasciato appeso giù da un ponte con il suo guinzaglio e il muso legato perché nessuno lo sentisse. Ma la storia è davvero complicata.

Il povero cagnolino nella foto si chiama Bear ed è stato trovato appeso giù da un ponte con il suo guinzaglio. Il ritrovamento è stato fatto a Ford County, in Illinois, Stati Uniti. Aveva il muso legato in modo da non poter abbaiare o ululare per chiedere aiuto e in più aveva il corpo ferito da diversi spari effettuati con armi ad aria compressa. Il povero Bear era chiaramente stato messo lì di proposito, lasciato a spegnersi lentamente e nella paura più totale

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Fortunatamente un uomo, Mark Ghillespier, non solo ha notato il cane ma lo ha anche riconosciuto. Era il cane dei suoi vicini di casa. Restava solo da scoprire come fosse finito lì in quel modo. L’uomo chiamò il 911 e subito intervenne sul posto un ufficiale del controllo animali. I due uomini insieme riuscirono a trarre in salvo Bear con sicurezza.

Il povero cagnolino fu portato in una Clinica per ricevere cure immediate. Il piccolo era messo molto male e aveva bisogno di diversi interventi. Nel frattempo, l’ufficiale avvisò i tutori di Bear, la sua famiglia, ma notò che questi non risultavano essere particolarmente interessati a ciò che era successo al loro cane, inoltre non avevano fatto nessuna denuncia di smarrimento. Poiché dichiararono di non avere denaro, fu organizzata anche una colletta per salvare il piccolo Bear.

Il giorno dopo la famiglia di Bear fece una denuncia a carico dell’uomo che aveva salvato il loro cane. E già! Incredibile ma vero! A quanto pare l’uomo aveva scritto la storia su facebook augurando lo stesso male a chi aveva fatto soffrire Bear in quel modo, ma certamente non aveva accusato nessuno di specifico. La famiglia sostiene che hanno cominciato a ricevere minacce di morte a causa del post che l’uomo ha scritto e lo hanno dunque accusato di calunnia.

” Noi amiamo il nostro cane e lo vogliamo di nuovo con noi, non siamo stati noi a fargli questo” hanno detto i tutori di Bear.

Sicuramente saranno innocenti, ma amare vuol dire ben altro. La famiglia di Bear non si è recata in clinica neanche una volta per vedere le condizioni del proprio cane, perché non hanno la macchina. Non hanno contribuito alle spese per curare Bear, perché non hanno denaro. Infine non hanno fatto la denuncia quando il loro cane è scomparso, perché….?

Le indagini sono ancora aperte e a quanto pare l’ufficiale che segue il caso ha lasciato intendere di aver fatto delle recenti scoperte che probabilmente porteranno al colpevole. Nel frattempo la famiglia di Bear resta nella lista degli indiziati mentre il dolce cagnolino si sta riprendendo dall’intervento nella clinica.

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