“L’ho vista sul ciglio della strada, era rimasta prigioniera di una trappola per orsi. Con fatica l’ho liberata e l’ho portata in un rifugio. Ero felice di averla aiutata ma ancora non sapevo che il mio gesto sarebbe diventato un incubo.”

Ci sono notizie che, spesso, ci lasciano senza parole! Sono così incredibili che sembrano frutto di un fantasia malata, eppure sono vere! Ora però andiamo per gradi.

Nonostante tante persone combattano contro il maltrattamento e le violenze contro gli animali, esistono ancora tanti cacciatori che fanno uso di uno dei metodi più crudeli di caccia: le tagliole! In molti paesi sono vietate ma in altri no e, addirittura, possono essere installate legalmente e sono tutelate. La cosa ancora più grave è che in questi posti sono tantissime le persone che restano ferite dalle tagliole, insomma sono un vero pericolo per tutti.

Kathleen Adair era a fare una passeggiata a Janeau, in Alaska, lungo Davies Creek Trail e vicino al ciglio della strada ha visto qualcosa di inatteso. Un’aquila era distesa a terra e la cosa era alquanto strana. Che cosa ci faceva in quella posizione quell’animale?

La donna si è avvicinata pian piano per capire che cosa tratteneva l’animale e quando ha visto quello che era successo, non riusciva a credere ai suoi occhi! L’aquila si era posata sul terreno, magari attratta da una preda, ma era finita sopra ad una tagliola per orsi che era scattata imprigionandola.

La donna a quel punto ha deciso di dover far qualcosa, ma non sapeva come comportarsi perché l’aquila ha un becco e degli artigli portentosi e non era così disponibile a farsi aiutare.
Nonostante tutto, con l’aiuto di tanta buona volontà, Katleen riesce a liberare il rapace e a portarlo in un rifugio per la cura dei rapaci. Fino a questo punto la storia è bellissima e tutti consideriamo Kathleen una vera e propria eroina, ma la storia non finisce qui.

La donna è stata accusata di eco-terrorismo perché è un atto criminale andare a toccare le trappole per orsi posizionate legalmente e lo Stato ha deciso di sopprimere l’aquila perché ferita gravemente.

Fortunatamente il giudice ha interpretato la legge diversamente e, dopo essersi congratulato con la donna, l’ha scagionata dalle accuse.

È incredibile che una persona venga  accusata per aver fatto un buon gesto: fortunatamente il giudice ha capito il suo intento e non gli ha fatto scontare nessuna pena, ma il tragitto verso la sentenza è stato un vero incubo e ancor peggio è stata la fine della maestosa aquila.

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