La sofferenza silenziosa dei cavalli utilizzati alle Olimpiadi, dietro alle prove che affrontano c’è una vera tortura.

I cavalieri si difendono sempre affermando che i cavalli vengono curati meglio delle persone, ma la verità è che questo non è completamente vero.

Recentemente il comitato organizzatore dei giochi Olimpici 2016 ha stretto un accordo con la protezione degli animali ONG Mondiale, al fine di garantire la sicurezza degli animali silvestri durante gli eventi Olimpici.

Purtroppo l’accordo è avvenuto tardi dato che subito dopo la sfilata della fiaccola, un giaguaro è stato abbattuto e un delfino rosa è stato usato come “intrattenimento” Olimpico… In questo accordo però non sono stati menzionati gli animali che partecipano direttamente agli eventi sportivi.
L’equitazione è un grande esempio di violazione dei diritti degli animali in nome dello “sport”, contando tre modalità di utilizzo a danno dei cavalli: Salto, Addestramento e Concorso Completo di Equitazione (CCE).

Fu allora che la ONG Holocausto Animal ha riunito una serie di informazioni rivelatrici sulla sofferenza che c’è dietro la pratica, denunciando gli abusi che verranno applauditi, finanziati e trasmessi per milioni di spettatori.
STRUMENTI DI “TORTURA”

Nella prova di salto, addestramento e CCE, vengono utilizzati strumenti che causano dolore ai cavalli, come i freni, briglie, fruste e speroni. Secondo gli studi realizzati dal Nevsorov  Haute Ecole, un forte strattone di briglie, produce una pressione di 300kg/cm quadrato, mentre una strattone di briglie leggero ne produce dai 50 ai 100 kg/cm quadrato.
I cavalli che vengono feriti dai freni delle briglie, aprono la bocca facendo gesti costanti di dolore, ma quando loro mostrano questi sintomi, vengono generalmente messi a tacere, con un movimento che stringe serrando loro la bocca, mettono a tacere il loro dolore o l’espressione che lo dimostra.

La saliva bianca e densa che esce dalla bocca dei cavalli quando utilizzano il freno o le briglie, avviene perché c’è molta secchezza nella gola del cavallo, ed indica che le ghiandole parotidi vengono lesionate.
Il freno agisce sul diastema, lo spazio nelle gengive prive di denti, e nel diastema si trova la parte più sensibile del nervo trigemino, in quell’aria non c’è nessuna cappa di sotto mucosa che possa proteggere la zona dal ferro. Gli specialisti hanno già annunciato che l’utilizzo di tali freni nei cavalli sono la causa di più di 40 malattie nell’animale e 100 comportamenti negativi.
Usando la frusta, incluso con poca forza, si provoca un grande dolore al cavallo. A causa della pigmentazione della sua pelle, gli ematomi causati sono invisibili a occhi nudo ma ci sono, ed è stato dimostrato con autopsie eseguite su cavalli.

Un’indagine ha dimostrato che i cavalli hanno epidermide più sottile della nostra e hanno più terminazioni nervose, questo li rende più sensibili al dolore rispetto all’essere umano.

Gli speroni possono essere appuntiti o meno, sono attaccati agli stivali del fantino e servono a colpire l’animale nel basso ventre. Anche senza punte , gli speroni causano dolore e possono causare lesioni, sopratutto in determinati momenti, dove il fantino pensa solo a vincere e non si preoccupa certo della forza con cui sta colpendo l’animale.

LE LESIONI

Durante gli allenamenti e le competizioni i cavalli di tutte le età possono subite lesioni al muscolo, molto dolorose, cosi come legamenti o tendini distrutti, articolazioni dislocate e incluso ossa fratturate.

Nelle prove di addestramento, dovuto al fatto che il cavallo deve stare con il collo molto curvo, può avvenire necrosi, morte dei muscoli del collo.
Lo sforzo che il cavallo deve sostenere durante le competizioni, può causare emorragia polmonare, ulcera e attacchi di cuore.

La cosa importante è che le persone non si facciano distrarre solo da animali belli che sembrano fare cose impossibili, dietro ad ogni prova c’è tanta sofferenza e non si può definire una cosa buona, l’esito positivo di una prova.

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