Il ghepardo torna in India dopo più di 70 anni grazie a una dolcissima nascita

L’India ha deciso di riportare il ghepardo a casa e ha avviato un programma di reinserimento con 4 cuccioli al Parco Nazionale di Kuno. Il ghepardo in effetti è una specie piuttosto vulnerabile, che era scomparsa dall’India ben 70 anni fa. Ma gli sforzi per riportare la specie nelle terre dell’India non sono stati vani e ne è la prova la nascita di questi 4 cuccioli.

ghepardi

I cuccioli si trovano nel Parco Nazionale del Kuno insieme ai loro genitori Siyaya e Freddie 2 ghepardi che sono arrivati sul posto appena 6 mesi prima dell’attesa nascita. Il ministro indiano Yadav tramite Twitter ha reso nota la mondo la nascita dei cuccioli.

Un evento trascendentale nella nostra storia di conservazione di fauna selvatica

Questo è quello che il ministro ha scritto sul social. La madre di questi piccoli era stata portata in India insieme ad altri 7 esemplari, proprio nella speranza di ripopolare l’India del bellissimo esemplare.

Il programma di reinserimento si chiama “Progetto Guepardo” un piano che probabilmente ente permetterà di far crescere l’animale africano in India grazie a ben 50 esemplari portati nella zona. Tutti i felini presenti in India ora sono arrivati dal Sudafrica, Namibia e Botswana.

Sono 748 i chilometri quadrati del Parco Nazionale Kuno, una grande casa per i ghepardi, proprio nel centro del paese. Il percorso di reinserimento ha avuto luogo proprio qui, perchè è stato ritenuto il posto più adatto vista la scarsa presenza umana, la grande presenza di acqua e una serie di specie viventi erbivore che abitano in questa enorme distesa di natura. Lo scopo che si vorrebbe raggiungere è quello di riuscire con il tempo a lasciare liberi i ghepardi nel territorio indiano.

Il ghepardo era scomparso dall’India nel 1952 per via della caccia illegale che era stata condotta nei loro confronti e che non aveva fatto che distruggere il loro habitat naturale. In India recideva il ghepardo asiatico, ma il ripopolamento vede come protagonista quello africano, perchè al momento l’asiatico si trova in Iran e si è ritenuto più difficile il percorso di rientro nella loro India.

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