Il cucciolo triste e tremante implorava i passanti di salvare i suoi fratellini mentre il tempo era gelido (VIDEO)

Sdraiato sulla strada, il cucciolo cane si alzava di tanto in tanto, scodinzolando. Supplicava i passanti di aiutare i suoi fratellini, mentre il tempo era gelido. Era caduta parecchia neve, ma ciò non lo dissuadeva dai propositi di occuparsi della sua famiglia. Purtroppo, però, i passanti non si fermavano. Lo degnavano a malapena di uno sguardo, poiché troppo presi da sé stessi.

Cucciolo di cane implora passanti

Su segnalazione di una persona della zona, l’associazione Help Animal kmv è accorsa sul posto e da lì in poi la storia ha cominciato a prendere una piega differente. Constatata la gravità della situazione, i volontari lo hanno portato in uno studio veterinario, cosicché ricevessero una visita di controllo. Al termine degli opportuni accertamenti, eseguiti da personale specializzato e competente, è emerso un quadro clinico preoccupante.

Cani felici

Lo staff ha rilevato la presenza di parvovirosi virale, un disturbo potenzialmente letale, noto anche con il nome di gastroenterite intestinale. Inoltre, il cucciolo di cane e i suoi fratellini avevano degli acari succhiatori di sangue, un altro problema da affrontare al più presto, onde evitare di intervenire quando ormai era troppo tardi. Fortunatamente, la clinica, aperta 24 ore su 24, sette giorni su sette, ha accettato di prendersene cura, seguendoli in modo individuale.

In un successivo frangente, è affiorata la predisposizione di ciascuno dei dolcissimi pazienti di contrarre malattie fungine, il che ne impediva la crescita del pelo. Ora vi lasciamo immaginare quanto debbano avere sofferto in condizioni climatiche così rigide. Per stessa ammissione dei dottori, sarebbe bastato lasciar trascorrere ancora qualche giorno e la situazione sarebbe stata compromessa. E, invece, a distanza di pochi giorni, i membri dell’allegra “brigata”, chiamati Lira, Nils, Martin e Gray, hanno mostrato dei progressi. Due di loro continuano tuttora a ricevere il trattamento degli operatori, mentre la restante metà ha già trovato altrettante famiglie disposte ad adottarli e proteggerli.

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