Il cane è vecchio e malato, il prete lo lascia morire di fame e di sete

Un sacerdote ha abbandonato il suo cane perché oramai era vecchio e malato, e ha smesso di dargli da mangiare affinché morisse di stenti”Era un cane vecchio e malato e il suo proprietario (che Dio provveda) non lo voleva più. Così, per liberarsene, ha pensato di lasciarlo morire. Una cosa che, purtroppo, si sente anche spesso sopratutto al sud, se non fosse per la professione alquanto particolare dell’aguzzino, l’uomo è un sacerdote. La vicenda è accaduta a Molfetta, in provincia di Bari, e a darne notizia è stata la Lega nazionale per la difesa del cane. Sono stati proprio i volontari a salvare il cane che, fortunatamente, ora sta meglio.“Quello che avrebbe dovuto essere il suo compagno umano lo ha volutamente abbandonato a se stesso, solo, in attesa che spirasse per consunzione, privo di acqua e di cibo – ha detto Mariangela La Volpe, presidente di Lndc Molfetta in un comunicato ufficiale – chiuso in un lurido recinto, senza nemmeno più la forza di sollevarsi per raggiungere uno sgangherato riparo per proteggersi dal freddo e dalla neve“. Quando i volontari sono andati a prelevare il cane, il prete non ha mostrato nessun cenno di pietà e di pentimento. “Ha solamente chiesto – ha continuato La Volpe – perché lo volessimo poiché era vecchio, malato e, quindi, secondo lui, bisognava lasciarlo morire di stenti“.
Ora il cane, che si chiama Sergio, è nel rifugio della Lndc, dove viene accudito e ha ricominciato a vivere con dignità. Il fatto è stato veramente terribile e ci si chiede il motivo di tanta cattiveria – ha concluso la presidente – riceve le carezze che gli riscaldano il cuore molto più delle coperte fra le quali dorme. Ha ripreso a camminare, ha cominciato a perdere l’aspetto scheletrito“. Ma la domanda sorge spontanea: come può un sacerdote compiere un gesto simile? Purtroppo i sacerdoti sono uomini, a volte perfidi e cattivi, altre volte possono essere delle brave persone ma sta di fatto che troppo spesso si sentono storie raccapriccianti di simili fatti. Poveri animali!

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