Festival dello Yulin – Nonostante il divieto, realizzeranno ugualmente il ripugnante Festival di carne di cane. Ma cosa sta succedendo?.

Mo Gong Ming, il nuovo segretario del partito di Yulin, ha annunciato che la vendita di carne di cane dovrebbe essere vietata in tutta la Cina Meridionale, a partire dal 15 giugno.

La notizia era stata accettata con grande entusiasmo da tutti i sostenitori dei diritti degli animali. Il divieto doveva partire proprio una settimana prima del Festival che vede migliaia di cani e gatti uccisi nel peggiore dei modi.

Chi non rispetta il divieto, in teoria, dovrebbe pagare una multa di 100.000 yuan, il corrispettivo di 14.500 $ americani, oltre all’arresto.

In teoria perché in pratica tutta la società della regione si è opposta a questo divieto.

Una dichiarazione congiunta del ministro degli affari politici e il capo della polizia di Yulin hanno detto che non vi è alcun divieto in vigore e il festival si svolgerà come tutti gli anni passati.

Hanno addirittura sostenuto che è una notizia fasulla messa in giro dagli animalisti che non sopportano il Festival.

Sono stati raccolti 11 milioni di firme per fermare questo brutale evento in cui si stima che siano trucidati 15.000 cani e gatti.

Il governo cinese, nei confronti del divieto di vendita di cane, non si è mai pronunciato, ma non si può continuare a vedere animali che sono torturati in quel modo infame. Bruciati e scuoiati vivi, chiusi in gabbie minuscole, legati con fil di ferro nel muso e nelle zampe.

È ora di intervenire drasticamente contro questa crudeltà inutile. L’unico modo per ottenere risposte decisive è quello di boicottare drasticamente tutti i prodotti made in China. Non solo quelli a basso costo ma anche tutti quelli che portano firme famose, ma provengono da quel paese che non ha saputo civilizzarsi. Non dimentichiamo che, oltre a questo comportamento aberrante nei confronti degli animali, gran parte dei prodotti che arrivano da quei luoghi sono ottenuti con un elevato sfruttamento delle persone e dei bambini.

È ora di dire basta! Condividete queste foto tremende e contrastate questo commercio ignobile.

Fonte: SeamosMasComoEllos

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