Il delfino, il simpatico animale che salta felice nell’acqua, con il suo muso sempre sorridente, idolo di grandi e bambini è entrato nella black list degli umani. I pescatori dicono: “Basta! non se ne può più”

Ebbene sì, ogni anno spunta qualche animale che è “nocivo” all’esistenza umana. Loro che vivrebbero tranquilli nel loro habitat dove sono arrivati molto prima di noi, loro che ci danno sostento, ci rendono la vita migliore, loro che hanno imparato a condividere la vita con i nostri capricci, l’inquinamento, le catastrofi naturali, proprio loro sono nocivi all’uomo! Chissà se anche nel mondo animale esiste una classifica per l’uomo più nocivo agli animali: credo che la lista sarebbe lunghissima.

Il delfino, il simpatico animale che salta felice nell’acqua, con il suo muso sempre sorridente, idolo di grandi e bambini è entrato nella black list degli umani. Non se ne può più “I delfini mangiano tutto il pesce che devono prendere i pescatori delle Eolie!”

Vi rendete conto? I delfini (chissà perché) si mangiano il pesce, e i pescatori delle Eolie non li vogliono più!

Ma a che punto siamo arrivati? Noi abbiamo invaso il loro mondo, noi ci permettiamo di estinguerli, poi reinserirli, poi abbatterli perché son troppi, noi ci permettiamo di decidere come, quanti e dove devono essere gli animali! E poi ci lamentiamo se la natura, sempre più spesso, ci presenta un conto salato da pagare?

Gli orsi in Trentino danno fastidio agli escursionisti, i lupi mangiano le pecore, gli ungulati sono troppi, le nutrie provocano le alluvioni, lo scoiattolo grigio non è autoctono, i corvi invadono le coltivazioni  e via all’infinito. Soluzioni? Sopprimiamoli!  Non ci si chiede come mai succedono queste cose. Il danno lo fanno gli animali e allora, via che si chiedono sovvenzioni allo Stato perché animali che vivono nel loro ambiente hanno la pretesa di nutrirsi con quello che trovano.

Peccato, che in questo brutto circolo vizioso  a pagare siano solo gli animali. Non di rado succede che il pastore denuncia la morte delle pecore per colpa dei lupi e si fa risarcire dallo Stato, ma la pecora non è stata uccisa dai lupi. Peccato che i pescatori delle Eolie devono la loro crisi non alla mancanza di pesce ma al crollo del mercato, così per rifarsi basta chiedere lo stato di calamità.

Gli animali ci sono sempre stati e si potrebbe convivere tranquillamente con loro se la smettessimo di voler governare la natura che, prima o poi, ci presenterà il conto definitivo.

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