Cucciolo scomparso da 7 anni torna a casa. La storia è surreale.
In Texas una famiglia ha aspettato invano per molto tempo che il loro amico a quattro zampe tornasse a casa. Infatti il cucciolo era scomparso 7 anni fa a causa dei fuochi d’artificio, e da quel momento non si era più fatto vedere. Dopo svariati anni di attesa in cui i suoi padroni avevano anche perso ogni speranza, il piccolino fa la sua comparsa. Si trovava distante centinaia di chilometri da casa.
Quasi tutti i cani e gatti hanno un udito veramente sensibile ai rumori. Inoltre, per quanto i nostri animali possano sembrarci coraggiosi anche loro, dinanzi a dei rumori alti come quelli provocati dai fuochi d’artificio, si spaventano moltissimo. Quante storie di cani si sentono che, per colpa degli spari di capodanno, scappano lontano e non tornano mai più a casa? Queste storie sono tutte vere e quando i cani scappano sono due le cose: continuano a vagare per le strade del mondo o vanno a cercare qualche fosso in cui morire. Per questo motivo sarebbe opportuno riuscire a contenere il più possibile i fuochi d’artificio durante il corso dell’anno.
Jazzy era un bellissimo cagnolino che abitava in Texas insieme alla sua famiglia. In seguito a dei fuochi d’artificio scoppiati nei pressi di casa sua, la piccola, spaventata, è corsa via più veloce che poteva. I suoi padroni erano distrutti e, dopo qualche anno, si rassegnarono al fatto che non sarebbe mai più tornata a casa. Ma non sapevano che la storia ancora non si era conclusa.
Cucciolo scomparso 7 anni fa viene finalmente ritrovato
Il cucciolo scomparso ben 7 anni fa era stato finalmente individuato grazie al suo microchip. La cosa più insolito è che la piccola Jazzy si trovava in Florida, a centinaia di chilometri distante da casa sua.
Allora uno dei suoi padroni prese subito un aereo diretto per raggiungere il suo piccolo amico e, una volta lì, il cucciolo lo riconobbe subito, anche se erano passati ben 7 anni. I due tornarono insieme nella loro casa in Texas e finalmente tutto era tornato come prima.
