Cagnolino resta a fianco del padrone senzatetto fino all’ultimo momento della sua vita

Ogni giorno, storie proveniente da tutto il mondo ci testimoniano la veridicità dell’affermazione per cui “il cane è il migliore amico dell’uomo”. I nostri amici a quattro zampe, infatti, non smettono mai di stupirci con le loro dimostrazioni di fedeltà e amore incondizionato. Sarà capitato a tutti, ad esempio, di notare persone senza fissa dimora affiancate dai propri cani. Queste condizioni sono una prova schiacciante di come gli animali siano capaci di un amore del tutto gratuito e privo di confini.

Il protagonista di questa storia è un cane adulto di Città del Messico. L’animale ha trascorso gran parte della sua vita a fianco del proprio padrone, un uomo senzatetto che trascorreva giorno e notte nei pressi della Stazione della Metropolitana Mero Candelaria. Il cagnolone, di nome Jackson, non ha mai perso di vista il proprio compagno di vita, affiancandolo anche nel momento più difficile della sua vita. Infatti, l’uomo ha contratto una malattia, che in breve tempo lo ha portato a perdere la vita.

Nonostante le difficile condizioni alle quali i due amici erano sottoposti, nessuno dei due ha mai smesso di dare conforto all’altro. Il cane, infatti, è restato a fianco dell’uomo – un cinquantenne della zona – fino all’ultimo momento della sua esistenza, proteggendo il suo corpo con il proprio e riscaldandolo con il suo affetto. Purtroppo, però, un giorno i due inseparabili compagni hanno dovuto dirsi addio. Jackson è rimasto a fianco del proprietario nonostante per lui non ci fosse più nulla da fare. Poi, notato da alcuni passanti, è stato prelevato dai volontari di un canile. Ora Jackson, curato e coccolato dal rifugio, è pronto per trovare qualcuno con cui ricominciare a condividere il proprio amore.

La scienza ci conferma che è proprio vero: quello fra cani e umani è un rapporto speciale. Gli studi condotti dai centri di ricerca di Ungheria e Giappone hanno individuato due cause della particolare alchimia che ci lega ai nostri amici a quattro zampe. Da un lato, il motivo sarebbe da ricercare nel fatto che cani e persone condividono le caratteristiche di alcune aree del cervello deputate alla codifica delle emozioni. Dall’altro lato, la causa coinciderebbe con la produzione di ossitocina dovuta alla compagnia fra le due specie. Insomma, non si tratta esclusivamente di motti e modi di dire: che il cane sia l’animale più legato all’uomo è un dato di fatto!

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