Se ami il tuo cane come se fosse un figlio, la scienza ti spiega il motivo

Il mondo si compone di tre categorie di esseri umani:

  1. Coloro che amano i propri animali considerandoli membri della famiglia.
  2. Individui che impiegano i propri cani come animali da guardia, senza dedicargli particolari cure.
  3. Persone che non tollerano gli animali in generale.

Per alcuni, considerare un cane al pari di un figlio non è appropriato. Ritengono che i cani debbano svolgere un ruolo specifico, come quello di guardiani, e pertanto non dovrebbero essere eccessivamente viziati, poiché per loro non hanno grande valore.

Altri vedono i cani, ma anche gatti e altri animali, come esseri irrilevanti, incapaci di soffrire o provare emozioni, e di conseguenza privi di qualsiasi importanza nella nostra società. Vi sono poi coloro per i quali gli animali rappresentano veri e propri membri della famiglia, creature per le quali non si esitano a compiere follie, che non mancano mai di nulla e per le quali si vive in costante preoccupazione, ansiosi persino di fronte a un loro starnuto.

La ragione di tale comportamento è stata oggetto di studio da parte di alcuni scienziati giapponesi, i quali hanno fatto una scoperta sorprendente: nel cervello di queste persone, l’ossitocina – l’ormone dell’amore – non distingue tra l’affetto provato nei confronti dei bambini e quello riservato a cani, gatti o altri animali.

Di conseguenza, il nostro cervello, incluso il mio, non fa differenza tra bambini e animali, provando per entrambi la stessa tenerezza e dedicando le stesse cure. Si tende a preoccuparsi dei nostri amici a quattro zampe come ci preoccuperemmo per un bambino. Nel caso in cui una famiglia non abbia figli, il legame con gli animali diventa ancora più forte e l’amore per loro incondizionato.

Indipendentemente da tutto, gli animali hanno molto da offrirci: in cambio di cure e affetto, ci donano la loro presenza, la loro anima e il loro cuore, offrendoci una fedeltà incondizionata e amandoci indipendentemente dal nostro aspetto, dalla nostra condizione economica o da qualsiasi altro fattore.

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