“Solo Dio sa cosa le avevano fatto, ho cercato di accarezzarla ma la sua reazione ci ha spezzato il cuore, nessuno di noi aveva mai visto un cane ‘gridare’ di terrore alla sola vista di un essere umano…”
Questo cane aveva il terrore di essere toccato, dopo una vita di abusi, impaurito e denutrito, sta imparando ad amare la sensazione di una carezza. Kayne ha conquistato gli utenti dei social network in tutto il mondo dopo che Mitreanu Monica ha condiviso il video del piccolo cane mentre si trovava in un ricovero per animali a Craiova, Romania. Era stato cosi tanto maltrattato prima di essere salvato che quel povero innocente cane, letteralmente urlava di terrore al pensiero di essere coccolata.
Quando Monica Mitreanu cercava di calmare il povero cane con delle carezze il cane era così pietrificato che anche un delicato tocco amorevole, per lui sembrava una minaccia. Craiova è conosciuta come “la capitale europea della crudeltà canina” dalla brutalità con cui gli animali nei rifugi vengono trattati. Grazie a Facebook, il soccorritore di animali Kerry Wollacott, che lavora per contribuire a salvare i cani in Romania, noi ora sappiamo che Kayne si è trasformata, non è più il cane impaurito di prima, lei ha dato un’altra possibilità all’essere umano.
Secondo Kerry, Kayne da allora è stata adottata da una famiglia nel Regno Unito, dove ha trovato una casa per sempre, “Quando è arrivata pesava circa 6 chili, ed ora grazie alle cure pesa 9,5 chili! Grazie mille per il donatore generoso che ha pagato la maggior parte delle spese di viaggio , “ha detto Kerry su Facebook. Nel video che segue la scioccante reazione di Kayne nel ricevere le prime carezze. Per fortuna queste immagini appartengono al passato.
Secondo a Kerry, Kayne da allora è stato adoottato da una famiglia nel Regno Unito, dove ha trovato una casa per sempre, “Quando è arrivata pesava circa 6 chili, ed ora grazie alle cure pesa 9,5 chili! Grazie mille per il donatore generoso che ha pagato la maggior parte delle spese di viaggio , “ha detto Kerry in Facebook.
