Erano 10 anni che questa cagnolina viveva in condizioni terribili, non curata, in un ambiente sporco e malsano, malnutrita. Il corpo martoriato da lesioni e ferite, ricoperto di piaghe. Un uomo passava da quelle parti e non ha esitato un secondo a chiedere aiuto.

In Valsusa, forse, invece di continuare a far manifestazioni contro la TAV che deturperebbe l’ambiente naturale, dovrebbero imparare ad amare gli animali, che fanno sempre parte della natura!

Un cane femmina era maltratta da oltre 10 anni, viveva in condizioni terribili, non curata, in un ambiente sporco e malsano, malnutrita. Il corpo martoriato da lesioni e ferite, ricoperto di piaghe che non abbandoneranno più la sua pelle.

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Di questa situazione disastrosa sono venuti a conoscenza i volontari del rifugio Bau di Alpignano un’associazione onlus che lavora costantemente per portare aiuto agli animali abbandonati o in difficoltà.

Lola, una femmina di pastore tedesco, ha ritrovato la libertà grazie a loro. Quando hanno recuperato l’animale hanno trovato una situazione disperata: scheletrico, senza pelo, sofferente. Il cane da 10 anni viveva in un recinto nel bosco di Caselette. Era stata rinchiusa lì, un bellissimo esemplare di cane con tanto di pedigree che era stato isolato da tutto e da tutti.

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La sua salvezza si deve a un uomo che passando da quelle parti e vedendo un cartello sulla recinzione con la scritta attenti al cane, si è incuriosito e ha guardato all’interno del cancello di ferro. Per terra c’era questa povera bestia che non aveva neppure più la forza di lamentarsi.

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Il passante ha avvertito il rifugio che, con l’ausilio della polizia municipale, è intervenuto per portare via il cane. Grazie al microchip è stato individuato e convocato il proprietario per farsi cedere il cane. L’uomo ha detto che quando poteva gli portava qualche avanzo da mangiare, ma non era mai stata portata a fare una visita. L’uomo non ha mai mostrato compassione o pentimento per quel che aveva fatto al cane ma solo vendetta verso chi aveva avvisato il rifugio. Che essere schifoso chi ha fatto questo al suo cane, una persona indegna di stare in mezzo alle persone civili.

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La responsabile del rifugio sostiene che nella zona hanno fatto tanto per cambiare la mentalità degli abitanti del posto che, da questo punto di vista, presentano ancora una forte ignoranza e c’è ancora tanto c’è da fare.

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